Gli albergatori potranno acquistare stanze dai colleghi
Notizia pubblicata il 06 novembre 2007
Categoria notizia : Turismo
CATTOLICA fa dietrofront. Offrendo alle strutture alberghiere con meno di 30 camere la possibilità di uscire dal mercato.
Ma a un patto. Che gli albergatori che vogliono chiudere riescano a "trasferire" le stanze ad hotel più grandi.
La giunta non vuol perdere più camere (anche per lanciare un messaggio politico) ma sa benissimo che in città sono quasi una trentina gli alberghi a una e due stelle che spingono per fare appartamenti.
"Per non perdere camere l'unica soluzione é questa - spiega il sindaco Pietro Pazzaglini - favorire gli accordi con strutture di alto livello, alle quali daremo la possibilità di ampliarsi. Ma aggiungeremo anche un'altra clausola.
Chi chiude perderà il 30 per cento delle possibilità edificatorie.
Dunque trasferirà le camere, che complessivamente in città resteranno sempre le stesse, e si ritroverà a costruire appartamenti ma con volumi molto inferiori a prima. Ma tutte le nuove norme del piano strutturale le illustreremo in un'assemblea pubblica con gli albergatori".
Dunque si va verso una città con strutture a quattro stelle e di lusso, a scapito di quelle medio-piccole destinate a scomparire. E in direzione é previsto un altro "regalo" urbanistico.
"Ogni struttura potrà costruire sino a 150 mq di superfici in più - spiega il sindaco - come ulteriore incentivo alla qualità dell'hotel purché questi spazi siano destinati a servizi e non a camere. Insomma palestre, piscine, cucine o sale più grandi. Insomma vogliamo alberghi più belli e più grandi e siamo pronti a scendere a patti con i nostri operatori".
E non é un caso che i grandi hotel della città siano oramai in mano a 4-5 grandi famiglie di imprenditori che controllano da soli il mercato turistico cattolichino.
Ma sono anche gli unici a poter investire ancora milioni di euro per migliorare la propria capacità ricettiva e la qualità delle strutture.
Mentre pare che le piccole strutture a gestione familiare siano definitivamente giunte al tramonto.
Ma resta un grande interrogativo. Ci sono davvero tutti questi albergatori pronti a spendere ancora milioni di euro per ampliare le proprie attività per un futuro che per il turismo locale si fa sempe più incerto e in salita?
foto by Claudio Cigna