Rimini. La Silicon Valley del Montefeltro
Notizia pubblicata il 15 gennaio 2010
Categoria notizia : Fatti Curiosi
La Silicon Valley del Montefeltro. Sorgerà su 10 ettari a cavallo fra San Marino e le province di Rimini e Pesaro. Ecco il progetto di parco scientifico da 50 milioni di euro. E' un investimento da 50 milioni di euro, che comprende due stati, quello sammarinese e quello italiano, due regioni, le province di Pesaro e Urbino e quella di Rimini, oltre a quattro università. E' il parco scientifico e tecnologico, di cui si discute da anni, ma che adesso ha anche due potenziali collocazioni sulla cartina geografica.
Il 19 gennaio per entrare nel merito di questo importantissimo progetto e concretizzare tutti i passaggi previsti prima di arrivare al taglio del nastro, salirà sul Titano il ministro dello Sviluppo economico del governo Berlusconi, Claudio Scajola. La posta in gioco e l'investimento sulla conoscenza attraverso un'area dedicata che comprende "laboratori" nei quali lavoreranno cervelloni di imprese industriali e di servizi insieme a ricercatori universitari. In America e in Inghilterra sono esperienze collaudate già dagli anni 60 e 70. Sono veri e propri investimenti sulle cosiddette "soft technologies", cioè biotecnologie, informatica, elettronica, protezione dell'ambiente, sistemi di sicurezza, apparecchiature biomedicali ed altro.
Sarà una vera e propria cittadella, sul modello del parco scientifico già operante da anni a Treviso, all'avanguardia in Italia e uno dei più quotati in Europa: con palazzine di due o tre piani per laboratori e uffici, centrale elettrica, infrastrutture informatiche, biblioteca, ristorante, foresteria, sale per riunioni e tanto altro.
Sono due le collocazioni del parco di cui si sta discutendo, ma bisognerà sceglierne una e questo provoca già qualche frizione legata ai "campanili", perché non manca chi pensa di trarre i maggiori vantaggi dall'insediamento, pensando - con una logica molto provinciale - che un'opera del genere possa essere "al servizio" di un paese.
Le aree interessate, fra i 7 e i 10 ettari complessivi, si trovano una fra Sassofeltrio, Montescudo e la Repubblica di San Marino (dal lato di Monte Giardino) e l'altra con epicentro a Chiesanuova, estendendosi poi in territorio riminese e marchigiano. Perché questo è il punto fermo dell'intera operazione: il coinvolgimento di San Marino e delle Province di Rimini e Pesaro Urbino.
A promuovere il parco e poi a gestirlo sarà una società consortile italosammarinese ma di diritto sammarinese in modo da beneficiare della fiscalità della - piccola Repubblica. L'esempio, in piccolo, al quale si guarda è quello della Tv di San Marino, nata da un accordo fra il governo italiano e quello del Titano.
La ragione della società consortile è semplice: è questa la condizione per poter usufruire dei finanziamenti dell'Unione Europea, che arriveranno attraverso le due Regioni. La società sarà infatti formata da poche e qualificate rappresentanze dei due governi, delle due Regioni, delle Province e delle università. San Marino, Rimini, Urbino e, visto che lo chiede con forza, anche di Ancona.
Quali specializzazioni avrà il parco scientifico del Montefeltro? I filoni sui quali si sta ragionando sono la "meccatronica" (la scienza che studia il modo di far interagire meccanica, elettronica e informatica e che ha nella robotica uno dei campi di applicazione), il design, l'energia alternativa (si parla di sfruttare i tanti rivoli d'acqua che abbondano nell'area in questione, per ricavarne centrali idroelettriche), le biotecnologie. A questo riguardo pare ci sia già l'interesse di don Verzè e del suo centro milanese all'avanguardia, il S. Raffaele, pronto a partecipare con un laboratorio nel parco scientifico del Montefeltro.
Solo sogni irrealizzabili? Niente affatto. A San Marino sono già sbarcate e si sono insediate, aziende leader interessate ad entrare nel parco delle tecnologie del Montefeltro. Una di queste è la Carlo Gavazzi Space che opera nel comparto dell'aerospazio.
E' il progetto più importante che sia mai stato ipotizzato nell'area appenninica e adriatica. Se non ci si metteranno di mezzo logiche di piccolo cabotaggio, sarà questa la porta del futuro per San Marino e le province riminese e marchigiana. I governi italiano e sammarinese ci credono. Anche il ministro Giulio Tremonti, il quale non è che straveda per San Marino, davanti a chi gli ha parlato del "parco" ha esclamato:
"Questo sì che è un progetto serio".