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Gli altri danni della siccità , dissesti e crepe nelle case, Nel Riminese due sopralluoghi al giorno
Notizia pubblicata il 27 settembre 2007
Categoria notizia : Turismo
CREPE E CEDIMENTI negli edifici a causa della prolungata siccità che, nel giro di un anno, ha fatto abbassare il terreno di oltre un centimetro.
Quello in corso sarà ricordata come uno degli anni più terribili, per quanto riguarda la stabilità delle abitazioni, proprio a causa della mancanza di piogge consistenti: peggiore anche del famigerato 2003.
A dirlo sono le impresi edili che si occupano in particolar modo di interventi sui dissesti degli stabili.
"Quest'anno é senz'altro l'anno più difficile: é peggio anche del 2003-dichiara Renato Canteri, titolare della Novotek, grossa aziende di Verona che fa interventi in tutta Italia, Riminese compreso. Più difficile perchè stiamo arrivando da un inverno senza piogge consistenti e senza praticamente neve.
Anche nel famoso 2003 la situazione per la stabilità delle abitazioni fu molto difficile, ma un po' meno perchè allora nei mesi invernali c'erano state maggiori precipitazioni".
A SOFFRIRNE, in modo particolare, sono quelle abitazioni che si trovano su terreni argillosi, spiega l'architetto Raimondo Bicini che effettua i sopralluoghi che, in questo ultimo mese e mezzo, sono arrivati a essere circa due al giorno.
A richiedere gli interventi, nel territorio provinciale, sono un po' tutti:
"Si va dalle case coloniche, ma anche agli edifici costruiti negli anni Cinquanta e Sessanta. I proprietari ci chiamo perchè hanno crepe in casa. Fessure-va avanti-che prima erano solo delle microlesioni, alle quali nessuno prestava attenzione, ma nel giro di tre/quattro settimane sono diventate di un centimetro".
SOLO SAN MARINO si salva. Ed é facile, anche per un profano intuire perchè: é quasi tutta costruita sulla roccia che non risente certo del secco.
Colpiti sono soprattutto i terreni argillosi.
"Le argille-spiega Canteri-nei periodi invernali vengono irrigate dalle piogge o dalle nevi. Chiaramente venendo a mancare l'acqua si restringono e anche se le abitazioni sono state costruite con i dovuti accorgimenti, per dirla in modo molto semplice viene loro a mancare il 'terreno sotto i piedi'.
E' chiaro-prosegue-che se le fondamenta sono poco profonde, i problemi sono maggiori. Per fondamenta poco profonde si intendono quelle fino a due metri sotto il piano terra".
IL TITOLARE della Novotek fa notare che pur essendo questioni rilevanti, quelli determinati dalla siccità alla abitazioni, sono quasi sempre risolvibili "e nemmeno con interventi invasivi.
Faccimao delle iniezioni con delle resine espandenti che aiutano la struttura a sollevarsi. A questo affianchiamo delle operazioni di ancoramento della casa con micro pali".
foto by mary_cabbie