Al vigile elettronico hanno fatto l'occhio nero. Una clamorosa sentenza del giudice di pace
Notizia pubblicata il 07 febbraio 2008
Categoria notizia : Fatti Curiosi
UNA sentenza del giudice di pace rischia di mettere in crisi la riscossione di tutte le multe compilate negli ultimi mesi dai vigili urbani riminesi, vigile elettronico compreso.
E' un pronunciamento dello scorso luglio del giudice Luigina Varisco, coordinatore dei giudici di pace riminesi e riguarda un ricorso presentato da un cittadino che contestava di dover pagare 12,20 euro per spese di notifica su una contravvenzione, peraltro pagata.
Il giudice Luigina Varisco, nella sua sentenza oltre a rideterminare quello che a suo parere rappresenta il giusto prezzo di notifica, (sui 7 euro), va oltre ed affronta la questione se sia legittimo da parte del Comune di Rimini esternalizzare il sistema di notifica, se cioé sia regolare affidare ad una ditta esterna la notifica delle multe. La sua conclusione é no. Dal che si evince che le notifiche, che per il Comune di Rimini sono elaborate da aziende del gruppo Maggioli, sarebbero inesistenti, quindi nulle.
Dopo questa sentenza i ricorsi contro le multe a raffica provocate dall'entrata in vigore del vigile elettronico per la Ztl, si sono moltiplicati e ora sono decine e decine quelli pendenti. Proprio in questi giorni intanto tutti i giudici di pace si riuniranno per decidere una linea comune proprio su questo tema. Ma le notifiche sono nel mirino in tutta Italia. Mantova avrebbe già annullato, secondo questi principi una settantina di multe e anche giudici di pace di Forlì e Cesena starebbero prendendo orientamenti simili.
NEL FRATTEMPO il Comune di Rimini però ha già annunciato che farà ricorso al giudice monocratico del Tribunale contro la sentenza 'spada di Damocle'. « Siamo convinti di operare nel giusto - afferma il comandante della polizia municipale Vasco Talenti -. L'esternalizzazione del servizio di notifica delle contravvenzioni é frutto di una delibera che mai nessuno ha dichiarato illegittima. Qui non é come il caso di Catania su cui si é pronunciata la Cassazione:le nostre notifiche vengono fatte attraverso le poste e non direttamente dalla Maggioli. Non siamo affatto preoccupati».
DAL CANTO suo il giudice di pace afferma che in base alla legge del 20 marzo 1865 può disapplicare l'atto amministrativo in quanto l'esternalizzazione rappresenta «
una palese violazione dall'articolo 201 del Codice della Strada e dell'articolo 385 del Regolamento ed una illegittima trattazione dei dati personali dei pretesi contravventori».
(photo by stevensk2)
Riguardo all'articolo 201 la violazione consisterebbe nel fatto che « alla notificazione si provvede a mezzo degli organi indicati dall'art 12, dei messi comunali o di un funzionario dell'ammistrazione che ha accertato la violazione con le modalità previste dal codice di procedura civile, ovvero dalla posta secondo le norme sulle notificazioni a mezzo del servizio postale».
Per quanto riguarda la trattazione dei dati personali solo una persona in Comune sarebbe autorizzata a questo preciso compito. Sulla base di questi stessi principi il prefetto di Lodi ha emanato un'ordinanza con la quale ha archiviato numerore contravvenzioni. La vicenda é destinata ad approdare in consiglio comunale oggi stesso quando il consigliere di An, Pasquale Barone, su questa sentenza presenterà un'interpellanza.