Semplicemente vino

Per rendersi conto della differenza, basta gustarli. E' finita l'epoca dei vini da 14°, legnosi e corposi: il senso del gusto che risiede in ciascuno di noi ha chiesto -in questi ultimi anni- che si compisse un passo verso la natura: abbandonare strutture artefatte per ritornare al rispetto dei cicli produttivi.

E così, uno dopo l'altro, i vini naturali hanno fatto capolino in ristoranti stellati, come per sottolineare che cibi autentici meritano vini organici: in entrambi i casi l'uomo è semplice interprete di ricchezze che non hanno bisogno di elaborazioni.

Insomma, il vino naturale non è una moda, e dovrebbe essere metabolizzato dal pubblico nella sua accezione più quotidiana, ovvero quella relativa ad un vino il più genuino possibile, frutto di una coltivazione viticola e di una vinificazione con metodi antichi, in cui vigna e territorio sono inscindibili. L'uomo, in questo rapporto, è attore essenziale: comprende il valore qualitativo della terra, sa che un buon vino dipende dalla capacità della vigna di affondare le sue radici nel terreno e cogliere in profondità minerali e sostanze nutritive.

E' questa l'essenza che accomuna tutti i produttori che esporranno questo weekend a SEMPLICEMENTE UVA - la rassegna del vino cosiddetto naturale (27-29 novembre - www.semplicementeuva.it), che si terrà in via Ventura 15, a Milano. Saranno presenti associazioni, consorzi, gruppi nazionali e internazionali, insieme alle più importanti etichette indipendenti. Oltre alle degustazioni dei maggiori esponenti del vino “naturale", non mancheranno dibattiti e convegni organizzati all'interno della fiera, ed eventi tematici a cura di rinomati ristoranti e winebar di Milano.