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'Grazie Sefi' L'abbraccio della città  alla sua campionessa. E lei: «Londra? Continuo finchè non tremo

Notizia pubblicata il 26 agosto 2008



Categoria notizia : Sport


FINISCE con una donna dal vestito a fiori inginocchiata a firmare autografi ai bambini, sulle note di ‘ We are the champions' dei Queen, la canzone di tutti i trionfi sportivi. Sì, parla di lei: «non c'é tempo per i perdenti», dice la strofa. Quella donna é Sefi Idem, medaglia d'argento nella canoa alle Olimpiadi di Pechino: é arrivata seconda ma non sarebbe lì, con tutta Ravenna intorno, se non fosse una campionessa.

SONO LE 21 passate quando scende la scalinata di palazzo Merlato, e piazza del Popolo si é riempita a puntino. Scende come una principessa, con la medaglia d'argento al collo. Le si fa incontro un uomo, le stringe le mani: «Volevo farti i complimenti, Sefi. Sai, sono di Santerno anch'io». Poi raggiunge il palco. «Neanche nei sogni avrei immaginato una serata così, con un abbraccio così forte». Il sindaco Fabrizio Matteucci le consegna un mazzo con dodici rose e un mosaico: « Mi piace molto. Sembra una scia d'oro in acqua». Che panorama si vede dall'alto dell'esperienza? «Una vista mozzafiato — e chissà  se si riferisce anche a piazza del Popolo piena, vista dal palco —. E anche il cammino é molto bello: nessuno si scoraggi se sarà  duro raggiungere un obiettivo». Parla proprio come una mamma, e Janek e Jonas la ascoltano incantati.

GIà€, L'OBIETTIVO. La domanda torna anche nella sera della festa: argento conquistato o oro mancato? «L'obiettivo era dimostrare che potevo vincere l'oro, e questo l'abbiamo fatto». «Ci sarai a Londra?», é una voce dalle prime file vicine al palco a chiederlo. «Sul podio mi sono resa conto che la prima e la terza potevano essere le mie figlie... — e la folla la interrompe con un applauso commosso — Ma io mica andrò dal chirurgo plastico per essere diversa e arrivare al 2012! E proprio come il chirurgo non smette di lavorare finchè non gli trema la mano, così farò io». C'é stato anche il momento per rivivere la gara, col mago Antonio Casanova protagonista sul palco. «Sono sicura che mi fa sparire la medaglia — ha detto Sefi —, però magari la fa riapparire d'oro», ha concluso ridendo. E la medaglia gliel'ha presa davvero, gliel'ha fatta dondolare davanti agli occhi a mo' di ipnotizzatore: le ha chiesto cos'ha pensato sul traguardo. «Forse ho vinto». Ieri sera c'era una piazza a dirle che di quel forse e di quattro millesimi non importa poi tanto.
PRIMA, all'interno del Municipio aveva incontrato le autorità : il sindaco Matteucci e il presidente della Provincia Francesco Giangrandi, l'arcivescovo Giuseppe Verucchi e il cardinale Ersilio Tonini, il senatore Vidmer Mercatali, che da sindaco per primo la volle come assessore allo sport, tutta la Giunta comunale e il prefetto Floriana De Sanctis. E' entrata quasi scusandosi per il disturbo, con un inchino. Il cardinale Tonini le si é avvicinato con una carezza su quel tenero volto di mamma.
«A Pechino é stato bellissimo, anche i miei figli si sono divertiti la faccia. E' bello rivedere tutti, io qui in Comune ho passato un bel periodo. Sapevo che a Ravenna eravate in tanti a tifare per me, ho gareggiato anche per voi».
POI LA DISCESA in piazza della campionessa che non voleva fare la star. Un ricordo per Vigor Bovolenta, centrale della nazionale di volley, e per Andrea Gardini, viceallenatore della stessa: altri due ravennati, che però stavano ancora rientrando dalla Cina. Un saluto in vivavoce a Marcello Miani, quarto nel doppio pesi leggeri di canottaggio. «Ho già  detto qui in piazza — gli ha spiegato il sindaco — che sono sicuro che a Londra sarai sul podio. Siamo comunque orgogliosi». «Ci conto», ha risposto il giovane di San Pietro in Vincoli. Un premio anche per il marito di Sefi, Guglielmo Guerrini, e poi l'inno nazionale cantato anche dalla piazza. Quello che Jonas voleva sentire a Pechino. Siamo a Ravenna, mamma ha un vestito a fiori anzichè la tuta, ma va bene lo stesso.