Novafeltria: Da Rimini mi aspetto una spinta nel turismo
Notizia pubblicata il 19 gennaio 2010
Categoria notizia : Fatti Curiosi
NOVAFELTRIA. Vincenzo Sebastiani è il sindaco di Novafeltria. il centro più importante dell' Alta Valmarecchia ormai sulla strada della provin- eia di Rimini. In vista dell'atto finale della secessìone, a lui il Corriere ha domandato progetti e aspettative con il cambio di regione e di confini.
Quali sono i principali progetti del Comune per il 2010? «Il progetto più importante per Novafeltria è quello di farle mantenere la funzione di centro del commercio e dei servizi per tutta l'Alta Valmarecchia. In questo storico passaggio di regione è indispensabile per noi amministratori non perdere mai di vista la caratterizzazione del nostro Comune. L'altro obiettivo è quello di trasformare Novafeltria in "città della musica e della cultura". Questo attraverso: il potenziamento della scuola di dizione del bel canto, Voci nel Montefeltro; il completamento dell'istituto superiore Einaudi; la messa in sicurezza della scuola superiore Battelli; l'approvazione del progetto urbanistico strategico La città che abbiamo, la città che vogliamo; il completamento della Rsa per una sanità integrata con Rimini al servizio dei cittadini della vallata; l'attuazione del progetto di raccolta rifiuti porta a porta per una maggiore educazione ambientale ma anche per una più equa contribuzione delle famiglie alla spesa del servizio: compatibilmente con le risorse, l'aumento delle strutture sportive; la costruzione di 8 appartamenti di residenziale pubblico come erano già stati finanziati dalla Regione Marche; la ristrutturazione del teatro; il completamento e la manutenzione straordinaria del museo Sulphur»,
Il prossimo anno si vota. Si ricandida?
«Le elezioni saranno nel maggio del 2011 e la domanda è prematura. Come si dice: Ad ogni giorno la sua pena. Sarà comunque una decisione condivisa con i partiti della coalizione e con gli elettori».
Quali obiettivi vorrebbe raggiungere entro la ime del suo mandato?
«Portare a termine la rìstrutturazione dell'intero impianto tecnico organìzzativo del mio Comune e contribuire in maniera importante all'associazionismo dei sette Comuni, un impegno importante vista la sempre maggiore scarsità di risorse».
Cosa si aspetta dal passaggio dei sette comuni a Rimini?
«Ora siamo un'unica vallata e sarebbe necessario tradurre questo fatto in opportunità. La Provincia di Rimini, grazie al nostro inserimento, è diventata una provincia italiana media per popolazione, con un'offerta territoriale che spazia dal mare agli Appennini. Per il settore turistico riminese è l'opportunità di rìqualificarsi in quantità e qualità, incrementando e razionalizzando i collegamenti tra mare e collina, facendo emergere le eccellenze dell'Alta Valmarecchia, destagionalizzando l'offerta turistica, guardando oltre il turismo balneare. Noi ci aspettiamo una nostra valorizzazione alI' in terno di questa nuova sfida, nel pieno rispetto delle nostre peculiarità e del nostro ambiente. Il cittadino di piazza Cavour dovrà avere le stesse opportunità del cittadino dell'Alta Valle Marecchia in ogni ambito»,
Cosa la preoccupa di più sempre del cambio di provincia?
«La preoccupazione maggiore è il passaggio di competenze tra le due Regioni e le Province. Un percorso nuovo a livello nazionale ed è presto per dire quali sono i vantaggi e gli svantaggi. Regioni, Province e noi sette Comuni siamo chiamati a dare attuazione a una legge nazionale che non ha previsto, tutta una serie di passaggi indispensabili per la sua attuazione: periodo transitorio, risorse indispensabili per non gravare sui bilanci consolidati dei vari enti pubblici ed istituzionali, adeguamento del patto di stabilità. Ad esempio: la Provincia di Rimini ha approvato nel 2009 il suo bilancio in pareggio. Come potrà quest'anno farsi carico di una maggiore spesa per investimenti sul personale, che dovrà essere trasferito dalla provincia di Pesaro, senza adeguare il capitolo di spesa pubblica, senza sforare il patto di stabilità?».
Crisi economica. Come e quanto si è fatta sentire nel suo territorio?
«La crisi non è ancora finita. In tutta la vallata sono oltre settecento gli occupati colpiti. Le prospettive per il 2010 ritengo, purtroppo, che non siano così come vengono presentate dai nostri governanti. Con il tasso di crescita attuale. per tornare ai dati del 2007 saranno necessari circa 4-5 anni: spero di sbagliarmi. Me lo auguro davvero».