
Capitani coraggiosi con un pizzico di Optimist
Notizia pubblicata il 27 luglio 2009
Categoria notizia : Fatti Curiosi
MATTEO, il capitano, da grande vuole fare l’inventore di treni sottomarini a elica. Niccolò, più realista, pensa di fare il petroliere. Riccardo vuole diventare un marinaio, è già al sesto corso di vela in Optimist organizzato dal Circolo Velico Ravennate nella sede dell’Associazione Marinai di Marina di Ravenna.
I corsi estivi di iniziazione alla vela in Optimist si tengono in tutti i circoli della costa romagnola iscritti alla Federazione Italiana Vela. Da Cattolica a Goro. Il mondo del mare e del vento si incontra ogni giorno con gruppi di ragazzi e ragazze che vanno fra le onde con uno scafo rettangolare bombato che sembrerebbe violare una serie di principi della buona progettazione di una qualsiasi barca. Lo scafo per il suo aspetto pittoresco le è valso il soprannome di “vasca da bagno”. È l’Optimist , una piccola barchetta utilizzata per far apprendere a questi novellli marinai dai 7 ai 12 anni i primi rudimenti della navigazione a vela.
LA COSTA romagnola solitamente si anima verso le nove del mattino lungo le spiagge e i pontili dei circoli velici, nel momento in cui gruppi di ragazzini mettono in acqua, assieme ai loro sogni, le loro scatole curve mosse da una piccola vela trapezoidale. Alberto Maria è il più adulto del gruppo, forse il più esperto, anche se tutti questi lupotti di mare, appena indossati i giubbotti salvagente, si considerano dei ‘magna mer’ come si dice da queste parti. Con una bava di vento, i nostri velisti in erba sfidano le onde e se stessi in una continua gara di apprendimento per navigare, sotto gli occhi degli istruttori. Niccolò è il più piccolo, e confessa candidamente di avere un po’ di paura.
Forse è il più saggio. Federico suo coetaneo pensa già di passare le giornate al comando della barca, a motore, di suo padre. Sono ragazzi che in estate arrivano in Riviera con le vacanze dei genitori: alcuni di loro hanno la barca ormeggiata nei pontili del circolo altri, i turisti, vivono il mare dalla spiaggia. I loro figli con entusiasmo affronteranno per due settimane un corso di vela che comincia in sede, al mattino, con un meeting sulle condizioni del vento e del mare, la vestizione con il salvagente e la vestizione con le tute per i più freddolosi. È una vacanza di apprendimento. L’inizio di una avventura umana fra le onde del mare che prende il via con la messa in acqua degli Optimist.
«BISOGNA ricordarsi di mettere il tappo nel gavone», esclama Matteo e lo dice con quel tono di chi ha il dovere di ricordare agli altri che se non si mette il tappo alla barca si affonda. Il foro, è stato pensato per sgottare (togliere l’acqua dal fondo dello scafo) e non per riempirlo d’acqua quando si sta in mare... Sanno che debbono navigare in sicurezza, anche sotto lo sguardo vigile degli istruttori che ronzano loro attorno con il gommone e la “stenella”, uno scafo a vela di poco più di 5 metri che imbarca i meno esperti.
E’ l’estate di ragazzini che giocano, apprendono e fanno progetti sul loro futuro di marinai al governo della loro prima piccola e insolita imbarcazione .
foto by http://www.flickr.com/photos/ilfogliani/