Le offerte più convenienti
Prenota gratis
Nessuna commissione

Efffetti dello Scudo FIscale su San Marino

Notizia pubblicata il 13 ottobre 2009



Categoria notizia : Fatti Curiosi


Emoraggia di capitali appena iniziata: saranno due mesi durissimi. Fuori dalla white list dell’Agenzia delle Entrate per i capitali a San Marino il rimpatrio è obbligatorio. In ritardo anche per ricorrere in extremis al ‘rimpatrio giuridico’ possibile solo tramite una rete di accordi privati

San Marino è fuori dalla lista bianca dell’Agenzia delle Entrate comprendente i Paesi da cui non è obbligatorio il rimpatrio dei capitali soggetti allo Scudo fiscale ter. Auspicavamo che i recenti obiettivi raggiunti in sede Moneyval e Ocse potessero in qualche modo far cambiare idea al ministro Tremonti, ma non è così. Di fatto in compagnia di Montecarlo, Svizzera e Liechtenstein siamo per l’Italia “il nemico da sconfiggere”, “la caverna di Alì Babà” da scoperchiare.
La previsione del risultato negativo era nell’aria, ed il segnale più chiaro è rappresentato proprio dal rallentamento dei tempi necessari per la sottoscrizione dell’accordo contro le doppie imposizioni. Il modo di raffiguarare San Marino non cambia, dal più semplice militare della Guardia di Finanza di Rimini fino al ministro, passando per una serie di funzionari locali e centrali,
fino ai giornalisti e, a quanto pare anche i funzionari dell’Ocse, tutti hanno maturato la stessa opinione. Troppi ritardi e poca affidabilità sono di certo il motivo dell’insuccesso. Ma ancor più di
questi è la ormai esplicita volontà di ‘riportare a casa’ gran parte della ricchezza che negli ultimi 20 anni ha costituito la fortuna di un gruppo di imprese e persone.
L’Agenzia delle Entrate ce la sta mettendo tutta per raggiungere il risultato di riportare in Italia almeno 100 miliardi di economia che se ne era andata all’estero. Si tratta di punti importanti del Pil che possono consentire di chiudere l’anno senza subire il tracollo preventivato del 6% e dare ossigeno alle casse dello Stato al pari di una piccola manovra finanziaria. Ma è il contributo all’economia, l’iniezione di fiducia che si sta producendo nelle imprese finanziarie, fra i liberi professionisti e che ben presto si trasmetterà alle imprese produttive e commerciali, ciò che interessa.
Per raggiungere il risultato quasi tutti gli ostacoli sono stati rimossi, compreso quello moralmente più difficile, di evitare la comunicazione alle autorità in caso di presunzione di riciclaggio. Di fronte a manovre di questa natura il problema San Marino risulta schiacciato e del tutto inutili sono le parole del Segretario alle Finanze, che certifica la guerra in atto con l’Italia, avvertendo dei pericoli che subisce la nostra economia a partire da questa mattina. Lo Scudo sta già interessando ‘pesantemente’ le banche che, ancor prima dell’emanazione della circolare definitiva, hanno dovuto rispondere a richieste per almeno 100 milioni di euro, ma che nei prossimi giorni attendono la vera e propria emoraggia. Ancor più difficile sarà la situazione per le società finanziarie la cui funzione di fiduciarie è praticamente stata annullata dallo Scudo, non solo per i capitali liquidi, ma anche per le partecipazioni azionarie e gli altri titoli di proprietà.
Questo tesoro è destinato a tornare entro dicembre in Italia e per San Marino non sarà facile gestire una situazione di così grave difficoltà. Unica àncora di parziale salvezza, è la possibilità del rimpatrio giuridico, cioè l’attribuzione ad un intermediario italiano dei patrimoni concordando con questo la permanenza a San Marino. Ma anche qui siamo in ritardo perchè, come ha fatto la Svizzera, occorreva avere già una rete in Italia con cui stringere accordi.