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Alla scoperta della storia grazie ai bottoni

Notizia pubblicata il 13 settembre 2011



Categoria notizia : Turismo


Il bottone è nato in Francia nel 13esimo secolo ai tempi di battaglie, dame prigioniere e cavalieri. Da quel momento ogni persona che ha segnato la nostra storia ha indossato un bottone ed ora è possibile fare un viaggio nel passato grazie al Museo del Bottone di Santarcangelo che in occasione del decimo anniversario dell’attacco alle Due Torri di New York ha realizzato un quadro con fotografie delle due torri prima e dopo l’impatto con gli aerei con tre grandi bottoni di madreperla, in smalto, con i colori della bandiera americana.

Camminando per il museo si possono ammirare i bottoni indossati dai militari della prima guerra mondiale che sono stati trovati con il metal detector a Verdun nel luogo dove si è tenuta la famosa battaglia tra l’esercito francese e quello austroungarico, in cui persero la vita migliaia di soldati. Successivamente vengono mostrati i bottorni indossati dal regio esercito militare italiano con il simbolo della Croce Rossa e della corona reale. Non mancano quelli con lo stemma sabaudo della Regia Marina tra cui uno indossato dal marinaio della prima nave S. Marco che dopo essere varata il 25/04/1911 ha partecipato alla prima e seconda guerra mondiale. In vetrina anche i bottoni delle milizie di Hitler, delle Camicie Nere di Mussolini, delle SS e quelle appartenenti alla GIL che istruiva giovani dai 6 ai 21 anni. La seconda Guerra Mondiale viene ricordata dal bottone in stagno placato in oro della corazzata tedesca “Bismarkc”.

Interessanti i bottoni indossati dal generale Montgomery durante lo sbarco in Normandia nel giugno del 1944 e due bottoni dell’esercito americano che durante la seconda Guerra Mondiale ha liberato mezza Europa dalle dittature.

Il 1950 è rappresentato da un bottone con il logo della Fiat che insieme ad altre grandi fabbriche ha contribuito alla trasformazione economica e sociale del paese, mentre il 1960 viene ricordato con due bottoni dell’esercito di Cuba, quando le due flotte Usa-Urss si sono affrontate senza voler retrocedere. Gli anni del piombo vengono ricordati con i bottoni di piombo, con 3000 gambizzati e 150 morti tra cui Moro e la sua scorta. Tra i bottoni anche quello che simboleggia l’incontro nello spazio tra due satelliti russo americano, un gesto di fratellanza e pace tra i popoli. Non mancano i bottoni dei militari che nel 1989 erano parte dell’esercito ex Jugoslavia, di Tito, e quelli da ufficiale dell’esercito URSS con l’ultimo Soviet Supremo del 25/12/1991. Ci sono i bottoni del 1992 che rappresentano il congresso di Rimini, i bottoni con il sole delle alpi, simboli pubblicitari della Lega Nord fino a quelli che ricordano il dramma delle due torri.