Le offerte più convenienti
Prenota gratis
Nessuna commissione

Santarcangelo Festival ai Motus. Pivato: più fiducia alle compagnie locali

Notizia pubblicata il 10 luglio 2008



Categoria notizia : Turismo


IL SIPARIO deve ancora alzarsi, ma c'é già  chi pensa al futuro del festival. E soprattutto a chi prenderà  in mano le sorti artistiche di Santarcangelo dei teatri. Perchè gli 'appetiti' non mancano, e perchè qualcuno tra gli enti soci del festival (che sono il Comune di Santarcangelo, e il Comune e la Provincia di Rimini) non vedrebbe male una direzione artistica affidata ad alcuni protagonisti della vita culturale milanese.

Un'ipotesi bocciata su tutta la linea dall'assessore alla Cultura di Rimini, Stefano Pivato. Che esce allo scoperto e 'rivendida' una soluzione diversa per il nuovo corso di Santarcangelo dei teatri, che intanto domani partirà  con la 38esima edizione. «Il festival di Santarcangelo non é solo uno dei più impotanti eventi teatrali italiani, ma é anche, da sempre, una realtà  del nostro territorio che ha fatto crescere e maturare importanti compagnie teatrali, attori, registi, autori.

E' con il festival che sono nati i Motus e altre prestigiose compagnie». E allora, perchè andare a ricercare fuori dalla realtà  riminese un nuovo direttore artistico quando, é l'idea di Pivato e pure del Comune di Santarcangelo, si potrebbe affidare «a turno, magari di anno in anno», la direzione artistica ai Motus e alle altre compagnie riminesi? «Se il Comune di Rimini ha premiato i Motus con il Sigismondo d'oro, nel 2007, un motivo c'é: non si trattava soltanto di un riconoscimento a ciò che hanno fatto, come artisti, ma anche al contributo che hanno dato il territorio.

Credo che loro, e le altre realtà  nate o cresciute qui, abbiano tutte le carte in regola per rilanciare nei prossimi anni il festival di Santarcangelo». Una proposta gradita anche da Sandro Pascucci, attuale presidente e direttore artistico ad interim del festival dopo le dimissioni di Olivier Bouin. L'esperienza di Bouin, d'altra parte, ha profondamente lasciato il segno. Avere un direttore poco presente, e poco attento al rapporto tra il festival e la città , sarebbe un vero autogol.

foto di http://www.flickr.com/photos/ewanmcdowall