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Incisioni, libri e miniature: l'amore che c'é nell'arte. San Valentino alla Biblioteca universitaria

Notizia pubblicata il 14 febbraio 2008



Categoria notizia : Musica


ALLA BIBILOTECA Nazionale Universitaria l'amore ha 48 facce. Tante quante le incisioni, le edizioni rare, gli incunanboli, le miniature con iniziali d'oro o filigranate in inchiostro rosso e blu che da oggi al 23 febbraio (lunedì, mercoledì, venerdì e sabato ore 9.30-13.30, martedì e giovedì anche 14.30-18.30; gratuito) sono in mostra nell'atrio dell'aula magna.

L'occasione é San Valentino. «Quest'anno anche noi, superando il problema del personale ridotto - spiega la direttrice Biancastella Antonino - partecipiamo all'iniziativa 'Innamorati dell'arte', lanciata dal Ministero per i Beni Culturali nella ricorrenza del 14 febbraio».

FACILE scegliere, nel patrimonio della biblioteca di via Zamboni, gli autori adatti: Dante, Petrarca, Tasso, Ovidio, Tibullo, Metastasio, D'Annnzio, con incursioni fra le pagine di Roland Barthes ("Frammenti di un discorso amoroso") e le copertine di Liala, la più grande "scrittrice del cuore" del secolo scorso. «Più complicato - afferma la Antonino - é stato riuscire a comunicare l'emozione immediata, coinvolgente, del sentimento dell'amore, per quella specie di freddezza, di impassibilità  tipica dell'oggetto-libro. Abbiamo quindi puntato sulla qualità  visiva dei volumi, sul rapporto tra il tema dell'esposizione e la sua traduzione in immagini».

Così, fin dall'inizio, con gli "amori celebri" effigiati nel manoscritto - del 1463 - contenente la "Vita di San Giusto in ottava rima", proveniente dal convento del Santissimo Salvatore (ma tutti i pezzi appartengono alla dotazione della biblioteca), si capisce in che atmosfera ci troviamo: Didone ed Enea, Tristano e Isotta, Polissen e Pirro, ci portano, pur nella semplicità  delle loro silhouette, nel terreno del mito amoroso. Un mondo a sè, una febbre, a metà  fra il peccato e l'estasi, che nel codice miniato (1430) del "Quadriregio" racconta il viaggio del monaco Federico Frezzi (poi vescovo di Foligno) attraverso i quattro regni dell'amore, di Satana, dei Vizi e della Virtù. E che nell'immagine di Cupido che, in un codice cinquecentesco, consegna il cuore dell'amante a una giovane, celebra il geometrico gusto rinascimentale.

QUANTO alle origini della festa del 14 febbraio, la mostra ci informa grazie a un'edizione settecentesca di un poemetto di Chaucer, "Il parlamento degli uccelli": Natura, in sogno, chiama a raccolta tutti i pennuti perchè si scelgano una compagna, e ciò avviene proprio nel giorno di San Valentino. Infine, si pesca volentieri nell'erotismo che con il passare dei secoli si fa più esplicito (ecco l'antologia di poeti del '700 curata da Carducci) e nell'iconografia popolare. Non solo in quella legata a Giulio Cesare Croce, ma anche nelle 'cartoline d'amore', squisitamente kitsch, della raccolta creata presso la biblioteca nel 1915 da Giuseppe Fumagalli: il saluto tra lei e lui in divisa da alpino, mentre la tradotta parte per il fronte nella Grande Guerra. Poco più in là , la pubblicità  di un cioccolato uscita su "Life" nel 1952 mette San Valentino nelle mani di una Elizabeth Taylor allora ventenne.
(foto by fatboypellegrini)
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