Bologna. Anche il restauro può battere la crisi. Presentato il Salone di Ferrara
Notizia pubblicata il 13 marzo 2009
Categoria notizia : Turismo
«LA NOSTRA città — dice Nicola Zanardi, presidente di Ferrara Fiere — ha puntato il suo sviluppo negli ultimi vent’anni sull’economia della cultura. Ferrara ama i tempi lunghi, meditati, così come lunghi, meditati e pazienti sono i tempi di chi studia e lavora nel campo del restauro».
Sono queste, ascoltate alla presentazione di ieri nell’oratorio di San Filippo Neri, le parole che fanno meglio da stemma e da programma per il sedicesimo Salone dell’Arte del restauro e della Conservazione dei beni culturali e ambientali, in programma nel quartiere fieristico della città estense dal 25 marzo (inaugurazione alle 10) al giorni 28. Il tema è antico e non risolto, e riaffiora con energia in questi tempi critici.
«L’economia — ha affermato da parte sua Federico Minoli, amministratore di Bologna Fiere, che con Ferrara promuove la manifestazione — può ripartire anche dal business delle ricchezze culturali, considerate non solo dal punto di vista turistico. Il restauro tiene, e corriponde a una filiera dove pubblico e privato, competenza e passione, devono coesistere per conseguire risultati soddisfacenti».
NEGLI STAND dei 278 espositori, disposti su 6 padiglioni per complessivi 16mila metri quadrati, cultura e aspetti produttivi si daranno la mano, cercando di trovare collegamenti proficui e di trarre energia reciproca. L’Ibc dell’Emilia Romagna proporrà, in particolare, tre convegni, dedicati all’identità e alla tutela del paesaggio appenninico, al recupero di una Madonna con il Bambino attribuita a Nicolò Rondinelli e alla conservazione degli archivi del ’900. «L’istituto — ha ricordato il suo presidente Ezio Raimondi — opera da dieci anni sulle testimonianze della contemporaneità, sempre nello spirito della molteplicità del bene culturale inteso come opera autonoma e come fatto inserio nella vita di tutta un collettività». Tra convegni e mostre (queste ultime sono 12) il Salone documenta anche interventi di restauro compiuti su capolavori dell’arte.
E’ IL CASO della ‘Madonna del Cardellino’ di Raffaello, tornata a splendere alla fine del 2008 nella Galleria degli Uffizi dopo un recupero durato dieci anni e condotto dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. E sempre a proposito di mostre, Elisabetta Fabbri cura un’esposizione dedicata al restauro del teatro San Carlo di Napoli, con sequenze animate e filmate.
Vi è infine una parola che circola negli appuntamenti del Salone: ‘sostenibilità’, ovvero il rapportodel quale si discute in tutto il mondo, fra difesa dell’ambiente e utilizzo delle tecnologie più avanzate per il recupero dei monumenti.
Il convegno ‘L’innovazione per un restauro sostenibile’ affronta la questione guardando alla scelta dei materiali e alla loro ricaduta ambientale. Anche questo è un segno di tempi meno sgargianti e più riflessivi. O, almeno, si spera.Info 0516646832 e www.salonedelrestauro.com. Il Salone è aperto dalle 9,30 alle 18,30 (ma il 25 si entra dopo l’inaugurazione delle 10). Il biglietto intero costa 10 euro, il ridotto 5.c. su.
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