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Saldi Emilia Romagna e Rimini: anticipati al 2 gennaio

Notizia pubblicata il 29 dicembre 2009



Categoria notizia : Sagre Feste


Sabato 2 gennaio partono in tutta l’Emilia-Romagna i saldi invernali che termineranno il 6 marzo. È stata infatti anticipata la data di inizio “per dare una scossa al commercio - sottolinea l’Ascom di Bologna in una nota
- ed incentivare la spesa favorendo gli acquirenti nello shopping, così da rilanciare i consumi e garantire agli operatori commerciali una forte crescita del loro settore ”.

E l’associazione dei commercianti, sulla scia degli anni passati, continua la sua iniziativa “Saldi Tranquilli” per “assicurare massima trasparenza, tutela e garanzia nel periodo di shopping più intenso”, spiega in una nota Enrico Postacchini, presidente di Ascom Bologna. Tra l’altro , aggiunge, “il maltempo degli ultimi giorni non ha giovato alla nostra categoria, per questo motivo i saldi saranno un’importante occasione di rilancio per noi, per dimostrare che i commercianti bolognesi non si fermano davanti a nulla e rispondono con la passione e la voglia di fare ai momenti più delicati”.
“Saldi Tranquilli” si rivolge sia alla clientela, vista come referente fondamentale di una campagna informativa per rendere note le norme che regolano un corretto svolgimento dei saldi, sia soprattutto agli operatori commerciali per i quali Ascom Bologna ha attivato un numero di telefono cui rivolgersi (051.6487.411, dal lunedì al venerdì, orario 10.30-12.30 e 14-17) per avere delucidazioni ed eventuali aggiornamenti sull’applicazione della disciplina dei saldi di fine stagione.
Ascom ricorda, in particolare, che come in tutte le vendite speciali esiste l’obbligo di esporre al pubblico il prezzo iniziale, la percentuale di sconto e il prezzo scontato. I negozi convenzionati devono normalmente
accettare carte di credito e bancomat. A livello nazionale, uno studio della Confcommercio, ha evidenziato la richiesta dei commercianti di unificare le date di inizio dei periodi di svendita: l’87,2% dei negozianti
è favorevole ad una data unica nazionale.
Opinioni opposte nei confronti delle ipotesi di liberalizzazione dei periodi in cui applicare gli sconti. Il 70% dei commercianti la vedono come il fumo negli occhi”.