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I saldi 'bruciano' la crisi: affari e acquisti a tutto gas. Ieri il primo giorno delle svendite. Ottimisti i commercianti del centro. Che esultano: 'Un avvio a gonfie vele'

Notizia pubblicata il 04 gennaio 2009



Categoria notizia : Cultura


SALDI fa rima con soldi. Da spendere e spandere. Macché crisi. L’assalto al segno meno ha fatto strage. Che ieri in centro (e non solo) si toccava con mano. Pessimismi a parte («Ma tanto ci sono gli iper»), nenie di vittimismi e lamentele non si sono sentite nel giorno del «big ben» delle svendite.

Da «Faneschi», negozio di calzature, in via Gambalunga, dicono: «Bene, oggi è andata bene. Come tutto l’anno. Comunque noi abbiamo lavorato bene come gli altri sabato mattina». Cambia il posto, ma non il ritmo degli affari. La musica è la stessa. Anche in corso d’Augusto. Da «Motivi» spiegano: «Va bene, abbiamo registrato un più venti per cento negli affari». Dall’altra parte della trincea, chi compra non disprezza gli sconti. Anzi: «Ho aspettato i saldi — dice una signora — e siccome sono di Milano e qui ci capito ogni tanto, sono venuta a dare un’occhiata». «Intimissimi» è come una galleria zeppa di gente. Le commesse non fanno altro che piegare e ripiegare. C’è viavai. «I saldi — dicono — stanno andando. Più del dieci per cento le presenze».

Il leitmotiv è sempre quello da «Luisa Spagnoli», sempre nel corso: «Sta andando benissimo. Siamo molto contenti». Il pienone c’è pure da «Calzedonia»: «C’è un bel flusso», fanno sapere mentre sono alle prese coi clienti. In piazza Tre Martiri da Maggioli se la ridono: «Noi non facciamo i saldi, però lavoriamo tanto».

LA PIAZZA non cambia. Da «Stefanel» fanno sapere che «non c’è male», mentre da «Pimkie» i saldi stanno andando «bene, ci sono molti stranieri e turisti». Per completare un quadro (molto sommario) del centro, da «Lappi», in via Garibaldi, spiegano: «Bene, sono andati bene». Al coro si unisce «Piccole Canaglie». E la gente, pazza per le compere: «Abbiamo fatto un giro per Rimini — dicono in tanti — i prezzi sono buoni. Si può approfittare. Chiaro, è sabato. Ma i saldi invitano a comprare».

C’è chi aumenta gli affari del doppio o chi registra, come «Extyn», il più trenta per cento di affluenza. In corso d’Augusto qualcuno ha raddoppiato il flusso dei clienti rispetto a un giorno normale. Tanto che una signora commenta: «La crisi non c’è perché la gente compra». Basta ficcare il naso alle Befane. La direzione del centro fa sapere che «il 2 gennaio, senza saldi, l’affluenza è stata di quarantamila persone. Ieri, con i saldi, di cinquantamila». Poi, una valutazione, sempre della direzione: «Rispetto al periodo natalizio, è ancora presto per tirare le somme. L’anno 2008 verrà chiuso con un incremento di fatturato e pubblico nonostante la crisi. La gente ha atteso i saldi con interesse. Anche i commercianti l’hanno aspettati, anche se il mese di dicembre è andato molto bene». Insomma: anche alle Befane la gente non è stata a guardare. Ma a comprare. Saldi. E soldi. Da spendere. E allora si saldi chi può. In centro e fuori.

foto by http://www.flickr.com/photos/71644910@N00