Ebe, che fascino Già ventimila prenotazioni Attesa febbrile per l’esposizione del Canova Pioggia di chiamate da tutt’Italia
Notizia pubblicata il 22 gennaio 2009
Categoria notizia : Cultura
L’EVENTO culturale dell’anno conta i giorni dal taglio del nastro.
Sono solo tre: poi, sabato, la mostra dedicata ad Antonio Canova (‘Canova. L’ideale classico tra scultura e pittura’) svelerà tutti i suoi segreti. In questi ultimi tre giorni c’è ancora molto da lavorare: nelle sale dell’ex convento domenicano si stanno allestendo gli spazi destinati ad ospitare le opere di quella che è la più completa mostra mai allestita su Canova insieme a quella di Venezia nel 1992.
E la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, organizzatrice dell’evento, è ancora in attesa di alcune conferme importanti: opere che attendono un ultimo sì per arrivare dall’estero al San Domenico. A prescindere da queste, intanto, è boom di prenotazioni: sono già ben 20mila, da domenica al 21 giugno. Per un raffronto, basti pensare che Cagnacci aveva portato 60mila visitatori totali. Canova partirà con una dote assicurata pari a un terzo.
PECCATO solo che quest’anno non ci sia un big della politica al taglio del nastro: l’anno scorso per Cagnacci arrivò il premier Romano Prodi (appena pochi giorni prima della caduta del governo), nel 2007 per Lega il ministro dei Beni Culturali, Francesco Rutelli.
In tutti i casi, dopo il vernissage di sabato riservato esclusivamente alle autorità (con ritrovo al teatro Diego Fabbri alle 17), domenica sarà il primo giorno di apertura al pubblico. E il primo test per una mostra attesissima, visto che – nelle intenzioni dichiarate dalla Fondazione – mette in campo il nome più conosciuto e prestigioso a livello internazionale mai ospitato al San Domenico, Antonio Canova, il moderno Fidia, il più grande scultore moderno. Quasi a chiudere un ciclo, quello delle prime edizioni delle mostre made in Forlì, cominciate nel 2005 con un pittore forlivese del Quattrocento, Marco Palmezzano.
PER LA PRIMA volta, entrambi i piani del museo saranno adibiti a mostra. E mai Forlì aveva recitato un ruolo così ambizioso, mettendoci la Ebe, già prestata a Venezia per la grande mostra di 17 anni fa. Ma questa volta la nostra Ebe gioca in casa: il San Domenico sarà il suo nuovo spazio dal 21 giugno in poi. Avrà una sala tutta per sé. E, per chi organizza e attende l’evento, deve dimostrare che Forlì è all’altezza del ruolo che reclama. Un’occasione da non perdere: da sabato in poi ci si gioca tutto, nel nome della bellezza.
foto by http://flickr.com/photos/sebastiagiralt/