Ryanair: 'Oltre un miliardo per Malpensa'. La 'cura Irlandese' per Malpensa
Notizia pubblicata il 14 settembre 2007
Categoria notizia : Turismo
Gli aeroporti interessati dal piano sono, appunto, Malpensa e Orio al Serio, storico approdo italiano di Ryanair ormai ritenuto troppo piccolo per reggere la domanda in crescita di traffico aereo a basso costo.
Dopo che Alitalia ha deciso di prevedere nel suo piano di risparmi un eventuale taglio di 340 voli da e per Malpensa, con la conseguente indignazione della Lombardia e del Nord, gli irlandesi hanno deciso di prendere l'occasione al volo, se è concesso il gioco di parole. Leader del low cost in Nord Europa - servono tre aeroporti su quattro a Londra - quelli di Ryanair intendono approfittare della densità di popolazione del Nord Italia e, a loro dire, anche della qualità dei passeggeri disponibili alla mobilità e a farsi soddisfare da una compagnia a basso costo.
Il mercato, a oggi, è composto da circa 3 milioni di persone mentre i piani prevedono di portarlo a 10 milioni entro il 2012. Niente però è gratis e gli irlandesi vogliono dalla Sea garanzie su due punti finora deboli dello scalo milanese: efficienza e prezzi contenuti. Sono elementi indispensabili per far marciare la macchina del low cost dove tutto è giocato sul minuto. Del resto gli irlandesi contano di mettere sul piatto parecchi soldi. Gli aerei che intendono acquistare, Boeing B737, costeranno 840 milioni di dollari. Serviranno non solo per nuove rotte internazionali ma anche per garantire collegamenti alternativi fra Nord e Sud.
Il miliardo di dollari impegnato da Ryanair andrà poi a migliorare l'efficienza degli aeroporti. Gli irlandesi puntano a raddoppiare il proprio hub a Bergamo-Orio al Serio - oggi accoglie 4 aerei e 39 rotte - e ad aprire linee di volo del tutto nuove a Malpensa dove prevedono 5 aerei nel 2008, aumentati di 4 nel 2009 e di ulteriori 3 nel 2010.E' chiaro che la vicenda di Alitalia sta mettendo in moto diversi tavoli di trattativa.
Potrebbe riaprirsi, secondo indiscrezioni di stampa, quello con Air France-Klm, in predicato da anni. Soluzione apprezzata da fonti sindacali. Fabrizio Solari, Cgil trasporti, spezza una lancia per una «resa onorevole» ai francesi chiudendo una partita secondo lui, e molti altri, inquinata da «teatrino della politica».
Se le cose andassero in questa direzione l'offerta irlandese per Malpensa potrebbe del resto togliere dagli impacci l'amministratore delegato Maurizio Prato e salvare Alitalia dalle tentazioni del low cost, che proprio non è nelle corde e nella tradizione della ex compagnia di bandiera. Il Nord diverrebbe il baricentro di un viaggiare più basato sui grandi numeri, Fiumicino riacquisterebbe la vocazione naturale di aeroporto della Capitale e di base operativa dell'unica compagnia intercontinentale italiana.C'è anche chi, di fronte a un simile scenario, esprime preoccupazione e si capisce perché. Mercedes Bresso, governatore del Piemonte, denuncia l'ovvio: non solo la sua regione sarebbe tagliata fuori ma tutto il baricentro del trasporto aereo italiano si sposterebbe in quantità e qualità.
La soluzione irlandese, secondo la Bresso, «non serve per il sistema degli aeroporti del Nord Italia». Cadrebbero sia qualsiasi tentativo di collaborazione fra regioni sia qualsiasi progetto di integrazione dei servizi aeroportuali con le altre infrastrutture. Tema caro alla Bresso che si è schierata a favore dell'Alta Velocità che ha bisogno di sistemi intermodali.
Foto by andreasmarx