Riesumati i segreti sepolti nella Rocca
Notizia pubblicata il 11 ottobre 2007
Categoria notizia : Turismo
Giù le impalcature dal fortilizio di Montefiore
 LA ROCCA di Montefiore tornerà a nuova vita in primavera. Per allora cadranno le impalcature d'acciaio che avvolgono l'antica residenza estiva dei Malatesta. I rinvenimenti fatti durante i lavori sono di altissimo valore archeologico.
Dalla Soprintendenza ai Beni architettonici e paesaggistici di Ravenna fanno sapere che con molta probabilità , già dalla prossima settimana saranno avviate le operazioni di smontaggio degli oltre 4.200 mq d'impalcature, che abbracciano l'intera roccaforte innalzandosi al cielo per più di 24 metri e capaci di resistere a venti che soffiano oltre i 175 km/h.
La prima facciata ad essere scoperta sarà quella lato mare, per poi proseguire su lato San Marino, lato Piazza della Repubblica e per ultimo lato Pesaro. Resta da definire, invece la data d'apertura al pubblico, proprio a causa dell'inaspettato rinvenimento di quest'estate dell'originale copertura della rocca.
"E' un rinvenimento eccezionale: – spiega l'ing. Joi Zanchetta, responsabile di cantiere – la Terrazza dell'infinito, ossia l'attuale solarium, nascondeva e conservava al di sotto di 80-90 cm di sabbione, l'originale tetto a volta a botte di forma ogivale, interamente rivestito d'antichi coppi e sovrastante la sala dell'imperatore.
Grazie a tale rinvenimento si é così potuto risolvere il mistero che avvolgeva il pozzo, scoperto ad inizio lavori, situato all'interno delle stanze della rocca, che doveva servire quale vasca di raccolta d'acqua piovana attraverso un sistema di pluviali posti sul tetto e collegati a grondaie poste lungo le pareti.
Sempre attorno alla copertura originale si é scoperta la presenza di antichi pontai perimetrali, probabilmente usati dai soldati come camminamenti e si é potuto desumere l'originale altezza della Rocca ai tempi dei Malatesta: ossia 1,5 metri più bassa". Inoltre sono venuti alla luce tre nuovi camini situati all'interno della sala dell'Imperatore.
Altri misteri dovranno essere risolti dagli studiosi come l'utilizzazione delle vasche 'veneziane' ritrovate nelle stanze del piano terra (uso artigianale o domestico?).
Di rilievo sarà poi il certosino lavoro di ricomposizione e restauro degli oltre 100 reperti rinvenuti sotto gli attuali pavimenti: da ceramiche ad utensili tra cui una rara forchetta, databili tra il 1400-1700 d.C.