Un Gatto a spasso nelle antiche praterie del progressive rock
Notizia pubblicata il 13 febbraio 2009
Categoria notizia : Musica
NON CERCATE quell’album nei negozi. Purtroppo non lo trovereste. Anche per questo è ancor più prezioso, gioiello del tempo andato, riflesso del tempo che fu: è l’omaggio al rock progressive anni 70 firmato dal batterista jazz Roberto Gatto.
Il cd uscì solo in edicola, nell’ambito di una collana dell’Espresso, e oggi è difficilmente reperibile, per fortuna si può rimediare ascoltando il concerto del drummer romano, stasera al Naima club (ore 22.30, ingresso 20 euro, info 339-4001280), accompagnato da un super gruppo, con John De Leo (voce), Gianluca Petrella (trombone), Luca Mannutza (piano e tastiere), Fabrizio Bosso (tromba), Roberto Cecchetto (chitarra e batteria), Francesco Puglisi (basso).
Gatto, per lei arrivò prima il jazz o il progressive?
«Prima il progressive rock, fu la chiave che mi aprì il mondo del jazz».
E quali gruppi anni 70 l’hanno accompagnata nella sua crescita?
«Quelli dell’etichetta discografica Charisma. Ebbi la fortuna di assistere al leggendario concerto dei Genesis al Piper di Roma, nel 1973. ma ho amato molto anche i Van der Graaf Generator, gli Yes, i Jethro Tull e i King Crimson».
Domandona: ma come si possono convertire in jazz i pezzi del progressive rock?
«Faremo a meno della voce, John De Leo canterà giusto un paio di brani suoi e un pezzo di Robert Wyatt. Per il resto musica strumentale, con massima fedeltà per le melodie originali. I fiati poi sostituiranno le voci e gli assoli avranno un grande spazio, proprio come accadeva nel rock di 40 anni fa».
Ci anticipi la scaletta di stasera.
«‘Money’ dei Pink Floyd, ‘Sea song’ di Robert Wyatt, ‘Trilogy’ degli Emerson Lake and Palmer, ‘Watcher of the skies’ dei Genesis, ‘Close to the edge’ degli Yes, ‘I talk to the wind’ dei King Crimson e anche ‘Progressivamente’, un pezzo che ho scritto per questo progetto».
Non solo cover quindi.
«No, e poi stasera sul palco prenderà forma un pezzo della nostra vita».
foto by http://flickr.com/photos/imdaleth/