Anna diventerà un albergo
Notizia pubblicata il 05 giugno 2009
Categoria notizia : Fatti Curiosi
LA CASA colonica è circondata da erbacce e campagna incolta. A qualche centinaia di metri filano silenziose le auto sulla via Emilia, sullo sfondo picchia il cielo su Bertinoro.
C’è silenzio, eppure nel giro di un paio d’anni questa stessa aia sarà brulicante di auto, attorno ci saranno un paio di decine di aziende compreso il mega capannone della Sgm, quello di Fpe e il centro vendita Marco Polo. Area Melatello, capitolo primo. «Di un ristorante qui ci sarebbe stato comunque bisogno. E noi già da tempo avevamo intenzione di allargarci».
Stefano Ravaglia ha il fiuto dell’imprenditore unito ad un talento per la cucina e la pasticceria in particolare. Il mix fa la fortuna del ristorante Anna: qualcuno non lo conosce? Da 40 anni — hanno cominciato i nonni Anna Pasini e Antonio Casadei nel 1968 — porta a Forlimpopoli, sulla via Emilia, i palati più prestigiosi d’Italia.
Ecco perché l’annuncio di Stefano ha il sapore di qualcosa di storico che sta per finire, mentre un altro capitolo comincia. «Ci vorranno un paio d’anni per essere operativi» spiega. Fissatevi la data: fine 2011. Allora il ristorante Anna sarà nell’area Melatello.
«E’ stata un’operazione lampo». Troppo appetitosa la preda: una casa colonica con 2.500 metri attorno e vista spalancata su Bertinoro, immersa in quello che presto diventerà il cuore pulsante dell’economia forlimpopolese. Il ristorante coprirà il piano terra e una veranda esterna, 300 metri per un’ottantina di posti a sedere e centinaia di papille gustative in solluchero.
Al primo piano la grande novità: dieci, forse dodici camere da letto per gli ospiti che desiderino fermarsi a dormire. E al piano interrato un’enoteca, dove Federico Ravaglia potrà scatenare le sue virtù olfattive da sommelier. Aumenteranno i dipendenti, che oggi sono tre più i quattro della famiglia. «Aspettiamo che partano con i lavori di urbanizzazione, poi ci metteremo in moto». La data per il primo pranzo è sul calendario, fine 2011.
foto by http://www.flickr.com/photos/jlastras/