La rinata Rocca tenuta a battesimo dal Ministro Sandro Bondi taglia il nastro, entusiasmo alle stelle
Notizia pubblicata il 01 agosto 2008
Categoria notizia : Eventi
DOPO circa 700 anni dalla sua costruzione la 'Sentinella di pietra' delle terre malatestiane é ridente come non mai nel giorno della sua rinascita, a cui ha fatto da 'testimonial' nientemeno che il ministro ai Beni e alle Attività culturali, Sandro Bondi. La Rocca di Montefiore Conca finalmente si mostra ai cittadini ed ai turisti nella sua nuova livrea, pulita ed ordinata, dopo due anni di gestazione all'interno d'una crisalide d'acciaio.
Ci son voluti oltre 3 milioni di euro per completare il primo stralcio di lavori ed ancora il doppio ne servirebbe per realizzare la seconda trance – non si stanca di ricordare il sindaco di Montefiore Filippo Berselli - che prevede la realizzazione di impianti di sicurezza dall'antincendio alle scariche atmosferiche, dai restauri dei camminamenti alla Torre del Diavolo, dal recupero e catalogazione dei reperti archeologici sino alla regimazione delle acque.
Cifre da capogiro, se si pensa che solo nel 2001 il preventivo preliminare dei lavori era di 10milioni di euro, ma per i montefioresi, gente parsimoniosa, non é una cifra che fa accapponare la pelle. «E' l'emblema che ci contraddistingue nel mondo. – dicono alcuni montefioresi doc, quelli nati dentro le mura di cinta, dove oggi rimangono solo 30 cittadini – Dopo l'arco d'Augusto e il ponte di Tiberio la Rocca é il monumento della provincia di Rimini più conosciuto, il suo restauro in fin dei conti era doveroso».
Dello stesso parere é parso essere il ministro Bondi che al termine della cerimonia di presentazione dei lavori, affidata agli uomini della Soprintendenza di Ravenna: Valter Piazza, Maria Grazia Maioli e Cetty Muscolino, ha esplicitamente richiesto l'invio a Roma di una richiesta per i finanziamenti della nuovo stralcio di lavori. «Berlusconi ha posto la fiducia al Parlamento - ha esordito Berselli, sprizzante di gioia innanzi al pubblico dei grandi eventi - affinché potessimo essere qui questa sera».
BONDI prima di tagliare il nastro e brindare alla riapertura della Rocca, ha affermato: «Qui oggi vive la democrazia e la partecipazione del popolo a quelli che sono i grandi momenti che contraddistinguono la vita di una comunità . Attraverso questi lavori prendiamo coscienza del nostro passato per ridisegnare il futuro , un modo per sapere chi siamo e non perdere le nostre radici».
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