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«Una grande conquista e un bene per i clienti» La delibera viene però criticata dai ristoratori di Cervia

Notizia pubblicata il 14 dicembre 2007



Categoria notizia : Fatti Curiosi


LA DELIBERA della giunta sul consumo nel luogo di produzione e di vendita dei prodotti ddella gastronomia, all'ordine del giorno ieri sera in consiglio comunale, é piaciuta alle piadaiole ed ai proprietari dei negozi specializzati, ma non ai ristoratori.

Le piadaiole infatti hanno ottenuto quello che chiedevano da anni: poter stendere in aree attigue al chiosco, sia private che pubbliche, sedie, panche, sgabelli e collocare piani di appoggio e mensole 'per agevolare i consumatori in attesa della preparazione dei prodotti acquistati'. Niente tavoli e niente consumazione in loco. Questa in sintesi la delibera che concerne le piadaiole la quale, in ultima analisi, non fa che adeguarsi a disposizioni regionali ed al decreto Bersani.

Ma nessuna legge può indicare il luogo dove consumare la merenda e nemmeno se seduti od in piedi. Fatta la legge trovato l'inganno. Le 50 piadaiole del Comune hanno potuto ottenere quanto già  esercitavano abusivamente accumulando verbali su verbali da parta dei vigili urbani, una cinquantina nel 2007, peraltro annullati dal giudice di pace in seguito a ricorso.

Sono poi un centinaio i negozi di gastronomia come gelaterie, rosticcerie, produttori di pasta fresca e panetterie autorizzate, purché appartenenti al settore merceologico alimentare, i cosiddetti esercizi di vicinato, che potranno dotarsi di tavoli e sedie dove i clienti potranno consumare i loro prodotti e quelli similari purché in confezioni. E' escluso il servizio ai tavoli, piatti e posate devono essere monouso.

«La delibera - commenta Andrea Magnani, responsabile della Cna - é l'applicazione aggioranta della legge Bersani. Da parte nostra abbiamo colto l'occasione per ribadire la richiesta a favore delle categorie dell'alimentazione artigianale che non hanno l'esercizio di vicinato, ossia delle piadaiole per le quali abbiamo ottenuto un trattamento alla pari delle altre aziende salvo l'utilizzo dei tavoli. E' una grande conquista. E' nostra intenzione che l'arredamento dei chioschi sia il più possibile uniforme affinchè l'aspetto estetico abbia la sua parte. La nuova normativa andrà  a favore soprattutto della clientela. Non possiamo restare sempre fermi con le vecchie regole ma ci dobbiamo adeguare ai tempi. Ora é prevalso il buon senso e la logica».

I ristoratori si dicono vittime di una serie progressiva di regole che li avrebbero messi in ginocchio. «Abbiamo una normativa molto rigida - commenta Guido Allegri, presidente dei ristoratori Ascom - per quanto riguarda il sistema sanitario, mentre per altre categorie le cose sono diverse. Non possiamo assolutamente vendere niente al di fuori dalla copertura ma altri possono farlo. La giunta si é messa in linea con la normativa nazionale che io però non trovo equa. Sono anni che viviamo di adeguamenti che vanno a nostro danno. Ciò può anche andare a vantaggio della clientela ma sicuramente é un gioco al ribasso a discapito della qualità  del prodotto e del servizio. Ormai é nota la situazione dei ristoranti. Un paio hanno chiuso anche quest'inverno».
(photo by { helder tavares } )