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I vecchi sapori nel piatto con Melania Bolognesi. Metamorfosi per il ristorante La Frasca

Notizia pubblicata il 13 ottobre 2008



Categoria notizia : Fatti Curiosi


DA DORATO ed elitario tempio dell'enogastronomia a rustica taverna alla portata di tutte le tasche. E' una metamorfosi radicale quella che ha trasformato l'ex ristorante La Frasca nella Trattoria dei vecchi sapori, che ieri pomeriggio ha vissuto il primo atto della nuova gestione.

Trasferito in riviera, nella mondana Milano Marittima, il gioiello costruito da Gianfranco Bolognesi, celebrato a suon di stelle nelle più rinomate guide dell'italica ristorazione, lo storico locale di via Matteotti riaprirà  i battenti domani in veste completamente rinnovata. Al timone la figlia dell'ex primo sommelier d'Italia, la giovane Melania. I cambiamenti non si fermano alla conduzione.

«La villa che ospita la trattoria — dichiara l'erede del grande gourmet — é stata radicalmente trasformata negli arredi ma anche nella distribuzione degli spazi. Il ristorante conta oggi quattro sale: tra queste una é riservata ai giovanissimi mentre un'area più ampia e sobria é destinata alle famiglie. La capienza é passata da 80 a 140 coperti». Ma la novità  più ghiotta é l'impronta data alla cucina. «Proponiamo piatti e vini della tradizione romagnola: pasta tirata al matterello, bruschette e battilarde — aggiunge Melania —. Per la prima volta sulla nostra tavola farà  la sua comparsa la birra».

NUOVO QUINDI anche il target della clientela: non più solo manager, professionisti in carriera o famiglie dal portafoglio ingrassato ma anche ragazzi e studenti dalle risorse limitate. Un pranzo completo dall'antipasto al dolce può infatti costare un massimo di 35/40 euro. All'origine di questa netta virata, la forma mentis di Melania e la distanza generazionale rispetto all'illustre papà . «Amo stare con i giovani della mia età  e la gente più vicina al mio modo di sentire», dichiara convinta la ristoratrice. Un differente modo di affrontare la vita. Una diversità  che in realtà  riflette una medesima filosofia: entrambi i Bolognesi privilegiano infatti ‘la cucina degli affetti a quella degli effetti'.

foto by http://www.flickr.com/photos/heldertavares