Riproduce bici da pompiere e altri mestieri. Delfo, 60enne in pensione, ne ha realizzato 120 esemplari, alcuni dei quali sono nei musei
Notizia pubblicata il 05 giugno 2008
Categoria notizia : Fatti Curiosi
LA SUA PASSIONE é quella di riprodurre biciclette degli antichi mestieri e in primo luogo quelle usate dai pompieri all'inizio del '900. Delfo Aldini di Savignano, 60 anni, dipendente Enel in pensione, da una ventina d'anni coltiva l'hobby di riprodurre fedelmente queste antiche biciclette: quelle usate dall'arrotino, lattaio, calzolaio, scrivano, fotografo, pescivendola, gelataio, carbonaio.
UOMINI che nella prima metà del '900 e fino agli anni '60 giravano con la loro bici attrezzata e andavano a fare i lavori o le visite a domicilio nelle varie case di paese e di campagna.
Come é nato questo hobby?
Risponde Delfo Aldini: «Sono ricordi da bambino e da ragazzo. Sono sempre stato affascinato dalle biciclette dei mestieri. L'idea mi venne a Rimini guardando in corso D'Augusto una bicicletta dell'anziano caldarrostaio che nel periodo invernale vendeva caldarroste in cartocci di carta gialla. Lì ho pensato di mettere in pratica la mia passione per la meccanica e cominciare a fare queste biciclette, iniziando a documentarmi con giornali e libri del tempo».
Che materiale usa?
«Giro i vari mercatini d'Italia, acquistando tutto quello che trovo inerente alle biciclette d'epoca. Porto a casa di tutto e poi comincio ad assemblare e a ricostruire fedelmente. Se faccio una bici degli anni '30 tutto la componentistica del materiale deve essere di quel periodo».
Quante ne ha costruite finora?
«Circa 120 biciclette dei vari mestieri e una decina dei pompieri. Tutti esemplari che si trovano in vari musei d'Italia e di quelle dei pompieri ce n'é una in un museo francese e un'altra in uno inglese».
La più richiesta?
«E' sicuramente quella dei pompieri e per costruirla come l'originale ci vogliono almeno sei mesi lavorandoci diverse ore al giorno. Il problema é reperire il materiale e se ne trova sempre di meno sui mercatini».
L'ultima che ha fatto...
«L'ho terminata per un ex pompiere di Potenza che, nostalgico del suo lavoro, me l'ha ordinata per metterla come oggetto decorativo nel salone di casa».
Come funzionano gli ordini di queste bici storiche?
«E' una sorta di passaparola e anche gli ordini vengono fatti dai musei perchè ormai lo sanno e vedendole magari esposte in giro da qualcuno, chiedono informazioni e poi mi chiamano».
Ha mai pensato di fare una mostra tutta sua?
«Vorrei farla e sono sicuro che avrebbe un grande successo, soprattutto per la curiosità . Ma non ho un elenco dei luoghi dove sono le 130 biciclette che ho costruito, soprattutto quelle che sono in collezioni e case private».
Le bici di quanti mestieri riesce a fare?
«Circa trenta anche se non esistono più in produzione. L'ultima bicicletta dei mestieri a scomparire é stata quella di Tarzan, soprannome di un famoso "strazzer" di Gambettola».