Bus per la foresta della Lama, laVal Bidente si sente esclusa
Notizia pubblicata il 24 giugno 2009
Categoria notizia : Turismo
RIPRENDE il primo luglio l’iniziativa ‘La foresta della Lama...in bus’ cioè il servizio di bus navetta nella foresta della Lama organizzato dal parco nazionale. Ma prendono corpo anche le polemiche per il mancato allargamento del servizio anche nella valle del Bidente.
Ma andiamo con ordine. Da alcuni anni, grazie all’intesa tra ente parco e ufficio territoriale della biodiversità del corpo forestale di Pratovecchio, c’è la possibilità di raggiungere il bel pianoro della Lama e i suggestivi ambienti a cavallo tra Romagna e Toscana con un bus navetta in partenza da Badia Prataglia e Bagno di Romagna lungo i 20 chilometri della strada sterrata del Cancellino.
Più precisamente in luglio-agosto si parte il venerdì e la domenica da Bagno alle 8 e da Badia alle 8.45 per rientrare all’ora di pranzo, mentre il mercoledì le partenze sono fissate alle 14 e alle 14,45. L’organizzazione è affidata al personale dei centri visita delle due località che si avvalgono per le visite guidate e le escursioni delle guide esclusive del parco.
Un servizio importante che fa conoscere anche alle persone che non vogliono sobbarcarsi lunghe escursioni a piedi o in bicicletta (soprattutto anziani, bambini e famiglie) la storia e la rigogliosa natura della Lama.
A S. Sofia, Corniolo, Campigna e in genere nel circondario forlivese sono in molti a chiedere che il servizio venga allargato a queste zone con un bus navetta in partenza da S. Sofia e da Campigna-Corniolo che, utilizzando la pista forestale Corniolino-Fiumari-Ronco del Cianco-Pian del Pero-Ponte alla Sega-Lama, dia la possibilità ai residenti, ai cittadini del forlivese e ai turisti che soggiornano in zona di raggiungere la Lama senza doversi sobbarcare un lungo esodo verso Bagno e il passo dei Mandrioli.
PALADINI di questa soluzione Massimo Conficoni, membro del soccorso alpino nazionale e gran conoscitore dell’Appennino e Pino Pini ‘Pinetto’, neo consigliere della lista ‘Tradizione Identità Futuro’ che nel programma di legislatura aveva fatto inserire, tra le altre cose, anche questo punto.
«È un problema di giustizia e di equilibrio tra le varie parti del territorio del parco. Non si capisce per quali motivi Bagno e Badia — precisa Pini — debbano essere privilegiate rispetto a S. Sofia, Corniolo e Campigna. Voglio ricordare a tutti che l’idea di parco è nata in Romagna e, in particolare, a S. Sofia e, dalle nostre località del Bidente per decenni, fino a quando le strade non sono state sbarrate, era tradizione consolidata andare alla Lama nei mesi estivi. A dirla tutta — conclude Pini — la Lama è stato sempre luogo di lavoro e di svago per i badiani e noi bidentini, Bagno si è accorto in ritardo di questi territori bellissimi che ricadono in gran parte nel suo comune. In ogni caso porrò il problema in un consiglio comunale, nella consulta di frazione e all’ente parco. I soldi per mettere in sicurezza la pista di Ronco del Canco si possono trovare in provincia visto che gestisce il demanio regionale e presso Romagna Acque all’interno delle risorse del 3% destinate ai territori a monte della diga».
foto by http://www.flickr.com/photos/claudiotesta/