Balla la sfida di Milano Marittima Villa Papeete all' attacco del Pineta
Notizia pubblicata il 08 agosto 2003
Categoria notizia : Turismo
MILANO MARITTIMA - LA GRANDE sfida di Milano Marittima si gioca di notte, tra le luci stroboscopiche e le cubiste mozzafiato, in quella che oggi è diventata la Porto Cervo dell' Adriatico, se non altro per l' alta densità di vip, calciatori, attori, veline e stelline dello star system. Da ormai diversi anni il popolo della notte ha preso d' assalto queste spiagge, ma la novità di questa stagione è che il monopolio fino a ieri incontrastato della discoteca Pineta, e del sottostante disco-dinner Pacifico, è stato incrinato dall' apertura della Villa-Papeete, la new entry del mondo notturno in questo spicchio di Riviera Adriatica.
A dividersi clienti, aficionados e vacanzieri al seguito dell' allegra brigata di very famous people sono i patron dei due locali, Chicco Cangini da Predappio, tra i principali artefici del rilancio in grande stile di Milano Marittima, prima con il caffè Nuovo Fiore, poi con il Pineta e quindi con il Pacifico, e Massimo Casanova, nato a Milano Marittima, proprietario dell' hotel Miami, che ha prima rivoltato come un calzino il bagno Papeete, facendone uno dei primi punti di ritrovo della new generation, quindi inaugurando Villa Papeete nel giugno di quest' anno. I due un tempo erano grandi amici e collaboravano con entusiasmo a disegnare un unico percorso del divertimento che partiva nel tardo pomeriggio dalla spiaggia Papeete, per approdare in serata al Pacifico per la cena e al Pineta per la discoteca. Oggi i due si guardano in cagnesco, tanto per usare un eufemismo. E la concorrenza si è fatta è spietata. I sorrisi e le pacche sulla spalla hanno lasciato il posto a una fredda indifferenza, per usare un eufemismo. Un muro virtuale è stato eretto a dividere nettamente le zone di dominio, un muro che all' incirca taglia Milano Marittima a metà all' altezza della rotonda I Maggio, l' ombelico della cittadina. A nord c' è il Papeete, a sud il Pineta. «Sono due situazioni diverse» cerca di smorzare Casanova, «il Pineta è una discoteca, io propongono una nuova formula, la festa in villa, ben organizzata e per gente di qualità, un modo per contrastare la crisi delle discoteche che è evidente a tutti. I locali tradizionali quest' anno non fanno più dei grandi numeri: da me al sabato ci sono tremila persone, il venerdì duemila e quattro». «Quest' anno sta andando molto bene, forse meglio degli ultimi anni» risponde a distanza Cangini, «da Pasqua in avanti siamo sempre stati pieni, poi abbiamo avuto la festa di compleanno di Vieri, tanta bella gente come non si vedeva da un pezzo». Nessuna concorrenza dalla Villa Papeete? «Concorrenza? E' un locale fuori da Milano Marittima, nella campagna del Savio, è molto grande e ho sentito che ci vanno molti ragazzini. Ha creato problemi ad altri locali della zona, ma non a noi. Certo la curiosità c' è, alcuni miei clienti sono andati a vedere, ma sono poi tornati indietro. E' una casa di campagna con un grande campo dietro, adatto per 4000-5000 persone, non fa selezione». Capito l' antifona? Che tra i due non corra buon sangue, al di là delle parole dette, è risaputo da chi frequenta il lido. «Ho collaborato con il Pineta fino all' anno scorso ed è allora che è scoppiato il problema» confida mister Papeete. «Cangini si è comportato malissimo, mi ha tirato una coltellata...beh, lasciamo perdere». Cosa abbia scatenato tanto rancore non è dato sapere, ma Casanova, che aveva comprato questa villa dell' Ottocento per andarci ad abitare, ha deciso di buttarsi nel mondo della notte aprendo una discoteca proprio a due passi dal Pineta. «Ma no, non c' è stato alcuno sgarbo o litigio - ribatte Cangini - lui aveva in mente da tempo di aprire un locale, io lo avevo avvertito che se così fosse stato sarebbe finita la nostra collaborazione. L' anno scorso ha fatto due feste...gli ho ripetuto che se apriva tra di noi era finito tutto. Beh, ha aperto... E dire che gli ho dato una mano due anni fa quando non lo conosceva nessuno». Le due feste ci sono state, e soprattutto sono andate alla grande. «Ne ho fatta una di lunedì e sono arrivate 5000 persone, e una di sabato con 5600, gente bellissima» ammette Casanova. Il guanto della sfida era lanciato. Per lui, che nel Duemila aveva rilevato il bagno Papeete semideserto e nel giro di una stagione l' aveva rilanciato e ampliato facendone il fenomeno che tutti conosciamo, si è trattato di un nuovo ingente investimento. Ha sistemato la villa, ha costruito uno spazio per la ristorazione con 400 posti a sedere, una pista da ballo sotto il cielo, il tutto arredato con grande gusto in stile coloniale. E in giugno ha aperto con un party di cui hanno parlato in molti, al quale ha partecipato l' avvenente Fernanda Lessa. E da lì è iniziata la battaglia silenziosa tra i due locali. A suon di vip non c' è che dire. Cangini si è assicurato la festa dell' amico Bobo Vieri (partita dal bagno Albacore che per il proprietario del Pineta ha sostituito il Papeete), e prima il party dei calciatori del Milan con in testa Pippo Inzaghi e un seguito di veline. Casanova s è accaparrato Timothy, Fedro e Luca del Grande Fratello, oltre a Simona Venturi, Luisa Corna e Manuela Arcuri. Chissà, magari un po' di concorrenza farà bene a Milano Marittima. «Non credo - dice laconico Cangini, lo sfidato - perché si nota gente diversa, vestita così così, dei ragazzini un po' sbandatelli. Si rischia di diventare come Riccione di qualche anno fa». I ragazzini di Villa Papeete, naturalmente.
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