Grande fatica, ma gioia immensa
Notizia pubblicata il 01 luglio 2009
Categoria notizia : Eventi
Il vincitore Willer Giacomoni e gli altri protagonisti commentano il Palio dei 50 anni IL RIONE ROSSO è tornato a primeggiare nelle gara equestre più importante di Faenza
Su 55 edizioni disputate, compresi i due palii giovani e i due straordinari, ben 28 sono state vinte dai cavalieri vestiti di rosso: 10 Gian Franco Ricci. 9 Mario Giacomoni e 9 suo figlio Willer.
Dopo l’ultimo posto alla Bigorda di quindici giorni fa, il rione di Porta Imolese si è rifatto con un grande Willer Giacomoni e la splendida Frivola, vittoriosa al debutto. Nella propria serie di tornate in qualità di sfidante, Willer si era aggiudicato un solo scudo, contro il Bianco.
Poi però è stato un crescendo di prestazioni sino ad arrivare alle due tornate decisive, dove il binomio del Rosso ha piegato la resistenza del Verde. «Una gioia immensa e una grande fatica, ma è arrivata questa vittoria che voglio dedicare a mo padre Mario, che ho raggiunto a quota 9 vittorie — dice il fantino del Rosso — sono felice soprattutto per la nostra cavalla: pensavo di farle ‘conoscere’ la competizione per poi farla crescere il prossimo anno, ma ho visto che si poteva vincere e non mi sono mai arreso».
«La mia speranza — aggiunge il capo scuderia — era di fare solo una buona gara, ma così non me l’aspettavo. Quando ho visto che si andava agli spareggi a tre, ci ho creduto: la cavalla era allenata, Willer è stato bravissimo sino alla fine». «E’ stata una gara splendida e poi, tengo a dirlo, abbiamo fatto un ‘cappotto’ storico — è il commento del capo rione Giordano Gonnesi — visto che abbiamo vinto la gara della coppia e il Palio». Il binomio Giacomoni-Frivola si è aggiudicato anche il ‘Trofeo Franco Ricci’, assegnato dal Rosso al rione autore del migliore salto in classifica rispetto all’edizione precedente.
SECONDO l’indomabile Marco Diafaldi, del Verde, con Eber. «Una grande soddisfazione — sottolinea il capo scuderia Silvio Bertacchi — Marco è stato bravissimo, meritavamo la vittoria, ci siamo solo andati vicino, comunque abbiamo onorato il cinquantennale del Palio». Il gradino più basso del podio è andato al Giallo: all’inizio della gara aveva impressionato con Furmine, che però non ha retto alla distanza: «Furmine ha finito la benzina — dice Massimo Conficconi — aveva avuto un problema 10 giorni fa, sembrava tutto risolto, invece poi è andato in calando di prestazioni».
Il Giallo si è aggiudicato il 9° ‘Trofeo Roberto Bobo Gorini’, messo in palio dal Bianco e destinato al Rione vincitore del maggior numero di scudi tra Bigorda d’oro e Palio; il riconoscimento è stato ritirato dal capo scuderia Orazio Boschi. Quarto il Bianco con il rientrante Fabio Massimo: «All’inizio ho avuto qualche problema a fare galoppare forte il cavallo, poi a destra andava bene e ho centrato tre belle vittorie. Ortolano è un soggetto su cui lavorare in prospettiva». Mesto epilogo per il Nero. Capiani ha abbondato la gara su indicazione del medico di servizio dopo che, nel corso della 17esima tornata, ha sbattuto con violenza il braccio destro sul Niballo. «Contestiamo l’operato del Podestà della giostra — dice il capo rione Fabio Cavina — avevamo chiesto i 15 minuti previsti dal regolamento per fare riprendere Alfiero dalla botta, che poi si è rivelata di poco conto, aveva solo un piccolo ematoma. Invece il Podestà ha decreto la nostra inspiegabile uscita di scena».
«Era il palio del cinquantesimo — commenta il sindaco Claudio Casadio — spareggio a tre rioni, tensione straordinaria: credo sia stata un festa meravigliosa». La Deputazione del Palio ha assegnato il premio della migliore figura maschile nella sfilata storica a un chierico del Gruppo municipale, Claudio Gottelli, quello della ‘miglior dama’ ad Anna Ravaioli del Giallo. Premio speciale a Roberto Patuelli, del Bianco, uno dei più grandi campioni delle bandiere, per 50 sfilate consecutive dal 1961.
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