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Hotel, bisogna pensare in grande

Notizia pubblicata il 20 agosto 2009



Categoria notizia : Turismo


Da un decennio si parla della necessità di strutture più capienti
IL TURISMO sammarinese così come è articolato non ha più il richiamo di un tempo

«Obsoleto — secondo Paolo Rossi presidente dell’Usot —. È necessario mutare la finestra da cui fare promozione, urgente potenziare le iniziative tutte lodevoli messe in atto per vivacizzare il settore, renderci meno vincolati a quanto accade in Riviera».

Per far questo, insomma, occorre, rivisitare tutto il comparto, ricettività inclusa. In sostanza gli albergatori sostengono: inutile avere un Palazzo dei congressi, scarsamente utilizzato e non avere alberghi in grado di sostenere l’eventuale elevato numero di congressisti, inutile investire se poi commercianti e ristoratori chiudono a metà pomeriggio. Discorsi vecchi che la crisi in corso ha rispolverato prepotentemente. Lo ha annotato anche il presidente della Camera di Commercio riminese, Manlio Maggioli, quando ha dichiarato che il futuro si cavalca con hotel da 150 camere. Della necessità di grandi strutture, infatti, è un decennio che se ne parla. Dal progetto del mega albergo made in Singapore da costruire a Murata sull’area del Tiro a volo e di cui sono rimasti solo i disegni (fantasmagorici) per via del divieto ad impiantarci un Casinò. Quasi contemporaneamente venne impostato un altro progetto per un’altra struttura all’ancora abbandonato parco Ayala.

IL PROGETTO, attualmente nei cassetti di una società sammarinese, prevedeva una grande struttura in grado di sostenere anche l’urto di manifestazioni ad alto livello e quindi senza dover spezzare i gruppi (ad esempio quelli sportivi) in più strutture o addirittura alloggiarli nel riminese. Consulente dell’operazione la BDO, una organizzazione operante nei cinque continenti, con un fatturato di 5,1 miliardi di dollari. L’ufficio bolognese della BDO aveva anche trovato il marchio sotto cui far operare l’hotel: Holiday Inn. Non se ne fece nulla, l’allora governo (siamo nel 2002) bocciò l’idea per il timore che poi si sarebbe trovato un artificio per inserirci un Casinò. Gli imprenditori sammarinesi coinvolti nell’operazione Holiday Inn dovettero dirottare i loro capitali altrove, anche in due delle dodici banche attualmente in attività sul Titano.
foto by http://www.flickr.com/photos/acediscovery/