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A Rimini si scopre la cottura del Parmigiano

Notizia pubblicata il 27 luglio 2012



Categoria notizia : Eventi



Luogo : Rimini


Domani, sabato 28 luglio 2012, presso il Mercato Centrale Coperto di Rimini, si scoprirà l'arte della cottura a fuoco del Parmigiano.

Un'iniziativa lanciata dall'Associazione Borgo Santa Rita e dal Mercato Centrale Coperto, con CNA Alimentare di Rimini e il Comune di Bibbiano, Regione Emilia Romagna, La Culla e Latteria Centro Ghiardo. Si tratta di un gustoso evento da non perdere, dal titolo: "Fuoco al Mito: la Cottura a Fuoco del Parmigiano Reggiano".

Il progetto fa parte della manifestazione estiva "Un mare di sapori", che in Riviera lancia eventi ludici e culturali gustosi e divertenti, alla scoperta dei più gustosi sapori romagnoli. 

L'edizione 2012 di Un mare di sapori era già stata un successo assicurato. Aveva visto la collaborazione di importanti partecipanti. Quest'anno si ritenta il successo dello scorso anno, che inizierà il suo debutto domani 28 luglio alle 21.00. Si proietteranno filmati su uno schermo gigante, alla scoperta delle fasi di lavorazione di questa prelibatezza che è il Parmigiano Reggiano.

Nei ruoli dei Mastri Casari ci saranno Giuliano Valcavi e Luigi Montruccoli, la voce narrante di Umberto Beltrami, i fuochisti Iller Franceschi e Michele Reggiani, con la direzione tecnica di Daniele Ferretti. Latte offerto dal Caseificio Centro Ghiardo di Ghiardo di Bibbiano.

Dopo la cottura si offriranno scaglie di Parmigiano Reggiano stagionato ai presenti, insieme ai Lambruschi Reggiani della Cantina Fantesini di Bibbiano. Infine il pubblico potrà intervenire nello stimare il peso di una forma di Reggiano. Si premieranno coloro che si avvicineranno di più al peso reale.

Sarà davvero un evento unico nel suo genere, per riscoprire le antiche tradizioni della nostra terra con una rappresentazione di grane impatto, con le suggestive immagini della caseificazione, alla vista di una antica caldaia in rame. Ad alimentare il fuoco, come si faceva una volta, ci saranno le fascine dell'Appennino a doppia legatura.