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Rimini La Brambilla prende la palla al balzo. 'Tutta colpa di Bruxelles se in Italia non si cambia'

Notizia pubblicata il 30 aprile 2009



Categoria notizia : Turismo


SARKOZY e la Francia hanno segnato la strada. Ma Michela Vittoria Brambilla assicura che la riduzione dell’Iva per il turismo «è una delle questioni a cui stiamo lavorando da tempo». Il sottosegretario al Turismo non è sorpresa dalla proposta, rilanciata ieri da Rimini, di seguire l’esempio francese e ridurre l’Iva alle imprese del turismo.

Magari applicando finalmente un’aliquota unica per tutti gli operatori. «E’ una delle misure che che da tempo viene più sollecitata dalle imprese del turismo (non solo della Romagna) — dice la Brambilla — Sicuramente è un provvedimento che servirebbe, e farebbe del bene al nostro turismo...». Insomma, quello che ha fatto Sarkozy in Francia, riducendo l’Iva al 5,5% ai ristoranti (in cambio di un abbassamento dei prezzi), e che ora Rimini chiede di applicare al più presto in Italia, è nelle intenzioni del sottosegretario e del governo da tempo.

«Ma se non abbiamo ancora preso un provvedimento simile — spiega la Brambilla — è perché esiste una precisa direttiva europea che stabilisce che la riduzione d’imposta può essere decisa da un governo solo nel caso in cui venga applicata applicata alla generalità delle imprese. Se invece viene decisa per un singolo settore, si può configurare come un aiuto di Stato e dunque è sanzionabile dall’Unione Europea». Non a caso il vice sindaco Melucci propone un’aliquota unica per tutti gli operatori del turismo.

Ma non sarà facile, fa capire la Brambilla, arrivare a questa soluzione. Anche perché «occorrerebbe collaborare con le associazioni di categoria, per programmare un’effettiva riduzione dei prezzi, a fronte del taglio dell’Iva». Secondo il sottosegretario, non è Roma ma Bruxelles il luogo dove affrontare la questione. «Sarkozy — conclude — ha posto un problema che si trascina da tempo. E’ ora che tutta l’Europa affronti la questione della riduzione dell’Iva».

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