
A Rimini la liberalizzazione licenze ristoranti diventa realtà
Notizia pubblicata il 22 aprile 2010
Categoria notizia : Fatti Curiosi
Fino ad ora le attività di pubblico esercizio sono a numero chiuso e le nuove licenze sono un tabù. Ma per i bar e ristoranti si va verso la liberalizzazione effettiva delle licenze, questo grazie alla proposta dell’assessore regionale Lino Zanichelli approvata dal direttore regionale delle Attività produttive, commercio e turismo della Regione Emilia Romagna, Morena Diazzi.
La delibera regionale si basa sulla direttiva Bolkestein dell’Unione Europea, s’intitola “Aggiornamento delle direttive generali per la fissazione, da parte dei Comuni, dei criteri per il rilascio delle autorizzazioni di somministrazione di alimenti e bevande”. Con la liberalizzazione delle licenze verranno aggiunti dei nuovi ‘paletti’ per migliorare la qualità dei servizi. Per i locali al di fuori del centro storico sarà obbligatorio provvedere un parcheggio riservato per la clientela e per le operazioni carico e scarico. Inoltre per ogni locale sarà obbligatorio avere una ripartizione del 60% contro il 40% fra spazi interni e spazi esterni.
Nella zona del centro storico e Ztl ci sono attualmente molti esercizi con pochissimo spazio interno e gazebo enormi, quelli attuali manterranno i diritti acquisiti ma i nuovi devono adeguarsi alle normative che verranno elencate in un nuovo Regolamento di settore dall’amministrazione Comunale.
Il vicesindaco e assessore allo sportello unico per le imprese, Maurizio Melucci, ha assicurato che la liberalizzazione delle licenze e le nuove normative verranno varate in tempi brevi, entro l’estate.
Il responsabile della Confesercenti Mirco Pari, avrebbe dichiarato: “Siamo pienamente concordi sulla linea di un accrescimento della qualità del settore pubblici esercizi. Stiamo elaborando osservazioni da presentare all’amministrazione Comunale. Osserviamo però che la città, con la sua rete di pubblici eservizi, attività commerciali, artigianato è un tutto organico, non funziona a compartimento stagni, inutile imporre peraltro giusti standard qualitativi solo al settore ristorazione, mentre sul fronte commerciale in varie zone è una casbah, o un Far West. La qualità dev’essere a tutto tondo. Ad esempio, nel settore ristoranti, stiamo valutando se sia possibile prevedere l’utilizzo anche di prodotti locali, a chilometri zero, della tradizione e proveniente dal territorio”.
La liberalizzazione sarà completa quindi, ad esclusione di alcune tipologie di attività come: edicole, tabaccai e farmacie.