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Rimini Calcio: dopo la sconfitta con il Lecce, mister Acori assolve tutti

Notizia pubblicata il 28 ottobre 2007



Categoria notizia : Sport


« Il punto sarebbe servito per il morale. Perdere spiace sempre. Abbiamo sbagliato a non accontentarci». Tre anelli di una lunga difesa di Leo Acori. L'impressione ricavata nel dopo partita del match perso dal Rimini 2-3 con il Lecce, era quella di un processo, non esplicito ma aleggiante nello stanzone. Una sorta di secondo round alle accuse piovute sulla testa del tecnico dagli spalti mentre usciva dal campo. La più indigesta? «La fortuna ti ha abbandonato».

«Abbiamo disputato la più bella gara interna. I gol? Episodi sfortunati»
 Leo Acori finge di non prendersela più di tanto, ma la cosa gli brucia enormemente. Non capisce come si possa criticare una squadra, un risultato, un successione di episodi devastante per i deboli di cuore, ma entusiasmante per chi, dice: «Ama il calcio ed il Rimini; che viene allo stadio per divertirsi e non in attesa di criticare». Non aggiunge: «Chi ha la sua verità  in tasca, la sputi fuori». Ci mancherebbe altro. Ma torniamo al «Dovevamo accontentarci».

E' il preambolo a tutta un'altra serie di osservazioni del tecnico tipo: «Siamo mancati in malizia, in esperienza», e giù la descrizione di alcuni episodi come la simulazione di Milone in area, la non caduta su fallo di Pagano, qualche spintarella in più in area nel finale: «A quel punto della gara l'arbitro non avrebbe mai fischiato il rigore se il fallo fosse apparso di piccola entità Â», sentenzia. Ma al di là  delle sostituzioni, tutte logiche secondo il filo conduttore del pensiero tecnico di Leo Acori. Il mister é perplesso: «Una gara generosa, ben giocata, spettacolare, ricca di spunti. Se qualcuno fosse arrivato dopo il primo minuto della ripresa si sarebbe accorto che eravamo in dieci in campo?». Ed ancora: «Sono i primi gol che prendiamo su angolo. Anche Peccarisi ha avuto l'occasione per fare come loro. ma é uscita di poco».

I GOL PRESI quindi non sono occasionali ma figli legittimi del gioco, nessuna colpa da addebitare a qualcuno? «Mi auguro che siano figli della casualità  anche se fanno parte del gioco. E, poi, il loro salvataggio, in pieno recupero, sulla linea sempre su conclusione di Peccarisi, dove lo mettiamo?», Leo Acori cerca di cambiare il tema dell'interrogatorio; senza successo.

IL TECNICO appare disarmato, non comprende il perchè di una così scarsa benevolenza. Suscita anche un pizzico di simpatia. Ma non é finita: «E' stata la migliore partita che ricordi - sottolinea - giocata in casa. Spiace perdere quando si é giocato con generosità , dando spettacolo, in velocità , con l'aggressività  giusta, sempre puntando al risultato pieno». Insomma una gran bella prestazione cui é mancato solo ed almeno il segno "x" sulla schedina. E martedì sera con il Piacenza? «Datemi un attimo di pausa. Da domani ci penseremo. Tutti insieme». Leo Acori non lo dice, ma qualcosa nella formazione la cambierà .