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Rimini, la città eterna di Tondelli

Notizia pubblicata il 23 ottobre 2007



Categoria notizia : Turismo


Ancora Rimini e ancora la Bologna dei fuorisede, prima e dopo il traguardo della laurea. Le due città sono protagoniste di due romanzi di esordienti. Il primo s' intitola appunto Rimini, ancora e il suo autore è il bolognese Matteo Pasquini, classe 1968, impegnato nella vita in altre «attività poco interessanti», come recitano le brevi note biografiche.

Il secondo è No, non è una cosa seria (titolo tratto da una canzone di Bennato) scritto da Francesco Fumelli, giovane anconetano di nascita e bolognese di adozione, anche lui scrittore per passione, visto che per vivere si occupa di consulenze aziendali con in tasca una laurea in ingegneria elettronica.

Rimini e Bologna, entrambe «quartieri» di quella Emilia-Romagna che ha avuto tra i suoi cantori Pier Vittorio Tondelli, il quale la raccontò come una metropoli seducente, almeno dal punto di vista letterario. Poco importa se nella testa di chi la abita esiste davvero; esiste sicuramente nella fantasia.

Che c' entra Tondelli? C' entra, C' entra. A cominciare dal titolo, perché quella virgola a cui segue l' avverbio «ancora» evoca sin dalla copertina la dedica in calce a precedere l' inizio del romanzo.

«Una ventina d' anni dopo Rimini è ancora come la raccontavi tu - assicura l' autore- questo libro è un abbraccio a Pier Vittorio Tondelli». Il paragone che, vista la dedica, corre spontaneo, è un po' azzardato. Tuttavia, il libro (storia di una coppia di ventenni al termine del loro amore) scorre veloce.

Da tenere in conto le istruzioni per l' uso di queste 184 pagine fornite dallo stesso Pasquini in un' intervista a cura della sua casa editrice.

«Non è un libro generazionale - avverte - non ci sono conflitti tra padri e figli. Nel libro viene espressa questa idea, che non ci sia un contrasto generazionale, ma che ci sia una spaccatura tra una parte di società che vive in modo edonistico e una che vede in modo idealistico a prescindere dall' età, dal reddito, dal lavoro». Il libro verrà presentato il 9 novembre alle 18 alla libreria «Secondo rinascimento».

Vale la pena citare l' editore, perché esordiente anch' esso e perché cerca di scalare il mercato editoriale dalla lontana (almeno editorialmente parlando) Sardegna: si chiama m. edizioni. è invece dell' editrice bolognese Giraldi la pubblicazione del corposo romanzo di Fumelli: più di 400 pagine scritte con molta ironia e incentrate sulle vicende di un manager che lavora nella rampante Milano ma vive nella sempre studentesca Bologna.

Colpiscono nel filo della narrazione le osservazioni, trascritte in corsivo, con le riflessione scaturite da una sorta di «terzo occhio» del protagonista. è lui, il terzo occhio, a garantire quel distacco salutare da una vita e da un mondo in cui tutti credono fin troppo in quello che fanno. Introduce la narrazione una lettera di Pupi Avati a cui Fumelli aveva sottoposto il manoscritto per farne un film.

«L' ho trovato originale e del tutto risolto attraverso la scrittura - scrive il regista - perché accattonare una riduzione cinematografica». Fumelli presenta il suo libro questo venerdì alle librerie. coop del CentroNova (ore 18).

photo by: http://www.flickr.com/photos/ziowoody/