L'ottimismo di Acori non conosce fine: «Il mio Rimini é da playoff» E il trainer glissa sul suo futuro: «Non ci penso»
Notizia pubblicata il 27 marzo 2008
Categoria notizia : Sport
LUI CI CREDE ancora, nonostante i 9 punti che separano il suo Rimini dalla zona playoff a soli 900 minuti dalla fine. Leonardo Acori é fatto così, inguaribile ottimista anche quando i numeri sembrano essere contro di lui ed i suoi biancorossi.
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«Io sono fatto così, ci credo ancora - esordisce il trainer umbro -. A parte il secondo tempo di Lecce, io ho visto che i ragazzi stanno bene, li ho visti molto meglio fisicamente rispetto alle stagioni passate. Abbiamo saputo gestire meglio le forze, utilizzando anche il turn over. Io sono convinto che il Rimini possa tuttora arrivare ai playoff. Ci sono ancora dieci partite, ben 30 punti, e tutto può succedere nel calcio. E' chiaro che Brescia e Pisa hanno 9 e 10 punti più di noi, ma nel calcio é importante finire bene.
Ne sono quanto mai consapevoli i miei giocatori e lo so molto bene anch'io. E francamente qualche squadra stanca, là davanti, la vedo, quindi chissà mai che non perdano qualche colpo, proprio come era accaduto a noi. In ogni caso il Rimini, che é composto da professionisti, ha l'obbligo morale di giocarsela fino alla fine. E così faremo».
Chi vede particolarmente stanco?
«Io dico il Pisa e anche l'Albinoleffe. Certo, gli uomini di Gustinetti hanno sempre vinto, ma bisogna vedere anche come sono venute queste due ultime vittorie, su due rimpalli; diciamo che può essere il loro anno perchè gli sta girando davvero tutto bene. Anche il Brescia ha avvertito una flessione, ma ha un attacco, quando é al completo, che fa davvero paura».
Anche i suoi ragazzi ci credono?«Assolutamente sì, sono quanto mai convinti che devono e possono fare molto bene, soprattutto devono arrivare alle ultime gare ancora in corsa per poi dare il massimo».
Il calendario però, nelle gare conclusive (ultima col Messina in casa a parte), non aiuterà di certo il Rimini, che se la vedrà rispettivamente in Toscana con lo stesso Pisa e poi in casa col Brescia e ancora in Lombardia con l'Albinoleffe. E finora con le big non ha mai vinto...
«E' vero, non le abbiamo vinte le partite che finora abbiamo disputato con le 'grandi', ma alcune le abbiamo giocate davvero bene, quindi meglio avvicinarsi a quelle tre gare ben carichi, con la testa a posto, e chissà che proprio quegli scontri diretti non si rivelino davvero decisivi in senso positivo per noi. Comunque, ci tengo a ripeterlo, nessuno di noi regalerà niente a nessuno, faremo onore alla nostra professionalità fino in fondo. Noi ce la vogliamo giocare fino all'ultimo»
Ha per caso stilato qualche tabella?
«No, non faccio alcuna tabella, ma diciamo che ci vogliono almeno 20 punti per poter far qualcosa di importante».
Ma su chi fa la corsa, sul Brescia o sul Pisa che ha un calendario più impegnativo?
«Il Pisa é la squadra che può risentire di più dell'usura di questo campionato perchè é al primo anno di serie B. Mi ricordo come eravamo noi al primo anno, o come era il Cesena: siamo arrivati alla fine boccheggiando: in C di questi tempi il campionato sta quasi per finire, invece in cadetteria invece mancano ancora dieci giornate, un'autentica eternità ».
Mister, ma poi lei resterà a Rimini o il suo ciclo é concluso?
«Non sono abituato a pensare al mio futuro durante il campionato, prima voglio dare il massimo ed ottenere il risultato migliore possibile, poi ne parleremo. Non siamo abituati a tirare in barca i remi a dieci minuti dalla fine, figurarsi a dieci giornate. E' troppo presto parlarne».Â
(foto di http://www.flickr.com/photos/tanzen80)Â