Cagnoni difende lo ‘spezzatino’: 'Serve alla Fiera'
Notizia pubblicata il 18 gennaio 2009
Categoria notizia : Cultura
CAGNONI è convinto: riuscirà a dissipare sospetti e perplessità della Regione. Convincendo Bologna che riorganizzare la compagine societaria di Rimini Fiera, separando la società vera e propria di gestione di fiere e congressi da quella che ne gestisce il patrimonio immobiliare, sia la scelta giusta.
Anche se, ammette il presidente di Rimini Fiera, «le valutazioni fatte venerdì dall’assessore regionale Campagnoli sono state molto critiche. Ma ne discuteremo, c’è grande disponibilità a discuterne». Cagnoni è convinto che nella Regione «ci sia un eccesso di sospetti», che vanno allontanati. «Comune e Provincia, in fondo, si sono già espressi in modo positivo sull’operazione». In realtà venerdì sia il sindaco di Rimini Ravaioli, sia il presidente della Provincia Fabbri e il presidente della Camera di commercio Maggioli, avevano invitato Cagnoni alla cautela, a non correre troppo col progetto.
Ma ieri Ravaioli, al taglio del nastro del Sigep, ha chiarito la posizione di palazzo Garampi: «Il progetto può avere una valenza positivo per la fiera. Non si può fermare lo sviluppo, si tratta di trovare la forma più adatta per questa operazione, che ritengo non sia affatto un ostacolo alla possibile integrazione tra la fiera di Rimini e quella di Bologna». Ravaioli ha aggiunto che «ci sarà un confronto con la Regione. L’obiettivo della separazione tra società di gestione e di proprietà è in fondo far entrare maggior capitale privato nella gestione, mantenendo la maggioranza degli enti pubblici». Ma la Regione vuole vederci chiaro, visto che sta per acquistare una quota (si parla del 5%) di Rimini fiera.
«Capisco la posizione della Regione – continua Cagnoni – e siamo pronti al confronto. Però la separazione della società è uno dei passi già previsti dal nostro statuto, e che va fatto entro un certo tempo per continuare lo sviluppo di Rimini fiera». Insomma, allo ‘spezzatino’ la fiera non vuole rinunciare.
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