Mostra e Convegno. Quei riminesi eroi della Grande guerra Furono 688 i caduti nel conflitto
Notizia pubblicata il 12 ottobre 2008
Categoria notizia : Eventi
DECIO RAGGI, Parisano, Gaddoni, Botteghi, Turci. Per tantissimi riminesi sono semplici nomi sulle targhe e sui cartelli delle vie. Nomi che dicono poco o nulla, ma che in realtà hanno fatto la storia nella Grande guerra.
E per rendere omaggio ai tanti eroi riminesi e ai caduti della Prima guerra mondiale, e ricordare il conflitto che, proprio nella zona di Rimini, il 25 maggio 1915 vide il primo bombardamento in Italia e le prime vittime, l'Aries organizza per il 17 e il 18 ottobre il convegno sulla Grande guerra.
Due giorni di incontri, conferenze, ma anche di mostre al Museo della città che esporranno (per la prima volta) albi d'oro, divise, foto d'epoca e altri cimeli sui riminesi protagonisti nel primo conflitto mondiale. «Ci sembrava importante – sottolinea Gaetano Rossi, segretario dell'Aries (Associazione ricerche iconografiche e storiche) e appassionato studioso di storia – mantenere viva la memoria della Grande guerra, a novant'anni dalla sua fine.
E' stata una guerra durissima, la prima a cui hanno hanno preso parte mezzi straordinari per l'epoca, come i sommergibili, gli aerei, i gas, le mitragliatrici… Un conflitto in cui i riminesi sono stati protagonisti».
NELLA GRANDE guerra persero la vita «688 riminesi (senza contare gli ignoti) e si distinsero tanti dei nostri concittadini che partirono per il fronte». Come il romagnolo Decio Raggi (primo decorato con medaglia d'oro al valor militare), il tenete riminesee Parisano, e il pilota Botteghi che fu tra i pionieri dell'aereonautica militare». Impossibile dimenticare poi il riminese Virgilio Gaddoni ed il santarcangiolese Edmondo Turci, che furono tra i trenta coraggiosi soldati che parteciparono alla ‘beffa di Buccari' capitanata da Gabriele D'Annunzio.
Di alcuni di loro saranno esposti anche alcuni cimeli, che faranno parte della bella mostra sulla Grande guerra, che resterà al Museo della città fino al 9 novembre. «Ma lanciamo un appello ai riminesi, affinchè possano arricchire la mostra e l'archivio con i cimeli che hanno conservato».
RICCO anche il programma degli incontri del convegno del 17 e 18 ottobre, che vedrà intervenire ben otto ufficiali dell'Istituto superiore di Stato maggiore interforze, tutti esperti militari e docenti dell'istituto. La seconda giornata del convegno sarà anche l'occasione per rendere omaggio ai morti in guerra, con una cerimonia in piazza Ferrari al monumento ai caduti.
«Abbiamo chiesto al Ministero di poter avere, per quel giorno, anche il picchetto d'onore – spiega il colonnello Enzo Felicione, presidente di Aries e dell'Unione nazionale ufficiali in congedo di Rimini – ma se non ce la concederanno ci accontenteremo della fanfara». Dopo il convegno saranno organizzate altre 5 conferenze, l'ultima si terrà il 9 novembre, in occasione della chiusura della mostra.
foto di http://www.flickr.com/photos/preciouskhyatt