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Roberto Formigoni a Rimini per progetto Rimini Città  Aperta

Notizia pubblicata il 25 agosto 2007



Categoria notizia : Musica


Formigoni ha varato la «cosa» bianca. Esponenti della Casa delle libertà , imprenditori,ex sindaci socialisti a raccolta

Hanno scelto di incontrarsi lontano dai riflettori del Meeting di Rimini, in un pub nel cuore della Rimini balneare. E dal Burge é iniziata la navigazione della «cosa bianca», il soggetto socio-politico che dovrà  traghettare la classe dirigente alternativa alla sinistra fino all'approdo finale, le elezioni amministrative.

A indicare la rotta sarà  Roberto Formigoni, il presidente della Regione Lombardia, affiancato da Sergio De Sio, il riminese a cui toccherà  il ruolo di timoniere. Dunque il gotha di Cielle, ma anche gli azzurri Bettamio, Lombardi e Giulianini, i gran capi di di An, Renzi e Zilli, Giudici in rappresentanza dell'Udc. Poi Marco Ferrini, che del Meeting é stato uno dei fondatori. Pezzi importanti della Casa della libertà , che hanno accettato l'invito di De Sio.

Ma a far rumore sono soprattutto le presenze a-partitiche; quella dell'imprenditore e presidente della Camera di Commercio, Manlio Maggioli, del leader della Confartigianato Mauro Gardenghi, e della Confcommercio Ennio Sanese. I vertici di associazioni influenti, come gli albergatori, gli ex sindaci Conti e Moretti, e un drappello di giovani professionisti, disposti a mettersi in gioco per costruire un'alternativa di governo.

PERCHàˆ l'obiettivo finale di « Rimini Città  Aperta» - é il nome scelto dai fondatori - sarà  quello di rilanciare un'iniziativa economico-culturale-politica in grado di «dare una scossa» alla realtà  riminese. Formigoni, nel ruolo di ideologo, dice di aver ritrovato «una città  un po' seduta», molto diversa dalla realtà  conosciuta trent'anni fa, agli arbori del Meeting. Si é detto disponibile a impegnarsi, a spendere l'esperienza maturata in Lombardia: «Mi senti un vostro amico, vi sono vicino», sono le parole usate dal presidente.

IL PRIMO sabato di ogni mese, a partire da ottobre, si ritroveranno per gettare le basi del movimento. L'appello é rivolto «agli uomini liberi che hanno voglia di uscire allo scoperto», di «aggregare nuove energie», di fissare «le priorità  per la Rimini del futuro. Una prospettiva che ovviamente non comprende la sinistra riminese. Discontinuità , spiegano, con l'attuale modo di fare opposizione, ma anche il tentativo di coagulare nuove forze. Un cammino parallelo a quello del Pd, che vuole attingere nella società  civile nuova linfa per rinvigorire l'azione di partiti in crisi di consenso e identità . «Abbiamo scelto simbolicamente il Burge - spiega De Sio - per richiamare il concetto di navigazione, di unità  di equipaggio, di una rotta che non deve essere confusa con l'orizzonte». Una chiamato all'imbarco per il dopo-Ravaioli.