Olimpiadi, gli atleti riminesi le guarderanno in tivù. Tutti esclusi da Pechino, unica chance per i gemelli Ciotti
Notizia pubblicata il 17 maggio 2008
Categoria notizia : Sport
MANCANO meno di tre mesi all'apertura dei Giochi di Pechino, 'ouverture' fissata nella fatidica data dell'8/8/08. Un'Olimpiade che potrebbe essere completamente disertata dagli atleti del 'riminese'.
Ancora la porta non é chiusa a doppia mandata, i termini per le iscrizioni non sono scaduti e qualche posticino ancora dev'essere assegnato, ma non sarà affatto facile riuscire ad avere dei nostri rappresentanti in terra cinese, quando solamente quattro anni fa, ad Atene, potevamo fare il tifo per Alex Righetti, Mario Chiarini e Nicola Ciotti. Il problema più grosso deriva dal fatto che nè la nazionale di basket maschile, nè quella di baseball sono riuscite a qualificarsi.
PERTANTO, pur con tutta la buona volontà del mondo, Righetti e Chiarini questa volta potranno solo accomodarsi davanti alla tv e vedere quel che succede a Pechino. Il riccionese Ciotti, 32 anni nel prossimo mese di ottobre, in Grecia fu invece 13esimo, primo degli esclusi dalla finalissima del salto in alto. Per lui una chance ancora c'é, a patto di riuscire a valicare l'asticella a due metri e 30 all'aperto, misura che vale appunto un biglietto per la Cina. E nella stessa situazione c'é il gemello Giulio, che dopo un 2007 di inattività per un intervento chirurgico alla caviglia di stacco, non ha certo abbandonato le ambizioni di una partecipazione olimpica. «Fisicamente adesso mi sento bene – rivela –. Per il momento ho fatto 2.22 in un contesto indoor, so chiaramente che devo crescere, ma senza fretta, senza strappare. Ho in programma alcune gare, a giugno sarò in Germania su quella pista dove riuscii a saltare 2,31. Speriamo che mi porti ancora bene…», incrocia le dita Ciotti, perfettamente consapevole che altri bus olimpici non passeranno («A Londra avrò quasi 36 anni, non posso illudermi»).
CI PROVERANNO fino all'ultimo, i gemelloni volanti della Perla Verde , mentre ormai é rimasta fuori Arianna Perilli, la trentenne tiratrice riminese specialista nella fossa olimpica.
DEBORAH Gelisio, che ha peraltro ottenuto la Carta Olimpica, sarà l'unica donna in pedana a difendere i colori azzurri frantumando piattelli. «Mi sarebbe piaciuto tantissimo andare a Pechino, avevo puntato forte su questo obiettivo…», sospira Arianna, che per continuare ad allenarsi, per essere competitiva ai massimi livelli é costretta a più di un sacrificio («Ho una famiglia, una bambina piccola, non é semplice conciliare il tutto»). In una disciplina come il tiro a volo, comunque, l'anagrafe conta relativamente. E Londra 2012 é relativamente vicina. «Me lo auguro di cuore, di medaglie ne ho vinte parecchie, ma partecipare alle Olimpiadi sarebbe una cosa veramente speciale». Come darle torto?