Una cabina di regia per la movida I pubblici esercizi studiano il rilancio dell'offerta notturna dopo le ferie
Notizia pubblicata il 25 giugno 2008
Categoria notizia : Turismo
LA MOVIDA cesenate é alla prova della verità . Mentre in centro e all'ombra del teatro Bonci si rafforza il distretto dei pubblici esercizi per calamitare il popolo della sera e della notte, tra imprenditori si discute su come mantenere la dote di clienti e avventori provenienti anche da altre città romagnole che un paio di anni fa determinarono la nascita della movida urbana in una città storicamente soporifera dopo le 21.
Dote che secondo alcuni é a rischio, con lo spettro del ridimensionamento e della crisi imminente. A preoccupare non é l'estate, in cui i clienti sono per lo più stanziali, ma la ripresa autunnale.
«D'estate le cose stanno andando bene - dice Daniela Battistini, socia titolare del Caffeina in corso Comandini e presidente Fiepet Confesercenti-:
l'apertura dei giardini pubblici ha creato valore aggiunto, ma servono spettacoli serali nel parco. Il giro é comunque buono e noi chiuderemo solo le ultime due settimane di agosto per lavori interni».
I n un fazzoletto sono raccolti i locali di grido dell'estate: oltre al Caffeina, il Mad Caffè, il chiosco e il bar Carducci in viale Carducci, da più lustri luogo cult del ritrovo dei giovani e non solo. Chiuso il Teatro Verdi. La rete prosegue con lo Zampanò e il Mascherpa il corso Comandini, il Caffè Roma in corso Garibaldi, il Bar del Capitano in corso Mazzini e una serie di locali aperti in via Battisti e piazza del Popolo. Punto fermo resta il Barriera in corso Sozzi. Piero Rossi, titolare del Mascherpa, aperto in dicembre.
«C'é spazio per tutti, se si lavora con qualità : il target é ampio». «Quanto alla movida invernale - aggiunge Daniela Battistini - dobbiamo trovare nuove idee per fronteggiare il calo di clienti registrato il venerdì sera da febbraio ad aprile». «Bisogna fare sistema - dice Luigi Di Placido, titolare del Teatro Verdi - altrimenti Cesena rischia di passare di moda.
Già i segnali sono in questa direzione e il rischio di fare la fine di Forlì, che dieci-dodici anni fa aveva locali attrattivi ma che poi si sono sgonfiati, é reale. Serve collegamento tra iniziative culturali, rete commerciale e quella dei pubblici esercizi. L'apertura fino alle 23 dei negozi sarebbe importante. L'estate? Mancano spettacoli di alto livello, motivo vero per far scegliere Cesena a chi viene da fuori». Secondo Angelo Malossi, presidente Fipe Confcommercio «i pubblici esercizi vanno sostenuti di più». «A Cesena - afferma Alberto Doddi, presidente Confesercenti - opera una rete ricchissima di pubblici esercizi punto di riferimento per la Romagna».
MA C'àˆ GIà€ chi si é perso per strada. In via Strinati ha chiuso il Baludi, un tempo locale 'forte' della nascente movida. In centro storico, comunque, l'offerta di pubblici esercizi resta amplissima: sono oltre 130, il 60% dei quali sono stati aperti dal 2001.
(foto di http://www.flickr.com/photos/gotheric)