
Ancona Teatro delle Muse.Originale ‘Rigoletto’ tra seni nudi e proteste sindacali
Notizia pubblicata il 26 febbraio 2009
Categoria notizia : Spettacoli
E’ UN BELLISSIMO «Rigoletto» quello andato in scena l’altro ieri al Teatro delle Muse, e che sarà replicato stasera (ore 20.30) e domenica (ore 16). Difficile dire qualcosa di nuovo su un’opera così nota e rappresentata, ma invenzioni e «trovate» non sempre giovano alla rilettura dei classici, anzi. Meglio la tradizione, purché di qualità.
Alto gradimento del pubblico per la regia, impeccabile, di Stefano Vizioli, per la direzione del Maestro Bruno Bartoletti, ormai un «beniamino», e per tutti gli interpreti, a cominciare dai protagonisti principali: il baritono Vladimir Stoyanov (Rigoletto) e il soprano Annick Massis (Gilda), che ha strappato applausi a scena aperta (qualcuno anche «fuori tempo», a dire il vero).
PER STOYANOV era il debutto nel capolavoro verdiano. Volti (e voci) inediti per gli anconetani quelli della Massis e del tenore Stephen Costello, mai ascoltato in Italia. Insomma, ancora una volta il direttore artistico Alessio Vlad azzecca tutto. Splendidi i costumi di Susanna Rossi Jost, realizzati dalla sartoria delle Muse in collaborazione con l’Opera di Roma. Ormai una garanzia l’Orchestra Filarmonica Marchigiana e il Coro Bellini. Ma la serata di martedì sarà ricordata anche per altri motivi. Oltre a un seno nudo (apparso per pochi secondi, a dire la verità), prima della rappresentazione è stato letto un comunicato di Slc-Cgil e Fistel-Cisl, in cui i lavoratori delle Muse hanno espresso tutta la loro preoccupazione per il futuro del teatro, considerata anche l’attuale crisi dell’Amministrazione comunale.
IL VICE presidente della Fondazione Muse Michele Brunetti dichiara di «condividere» tale preoccupazione, «dettata dai tagli nazionali alla cultura e dal momento di precarietà istituzionale», e auspica che «si possa raggiungere al più presto l’approvazione della legge regionale per lo spettacolo dal vivo, con il suo fondo di rotazione». Quanto alla conduzione della Fondazione, Brunetti nega che vi sia un vuoto nella gestione organizzativa, «dato che il Consiglio direttivo rimane nella sua operatività con il subentro del Commissario, quale presidente, al sindaco. Il Comitato esecutivo continua nella sua interezza l’opera della gestione ordinaria di propria competenza».
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