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Riforma Università Gelmini: Anche Rimini con il suo Ateneo interessato

Notizia pubblicata il 29 ottobre 2009



Categoria notizia : Eventi


Atenei. Via libera del Consiglio dei ministri al ddl Gelmini: stop ai finanziamenti a pioggia. Sì alla Riforma dell'Università. pugno duro sui conti in Rosso. Tra le tante novità, stipendi più alti ai docenti migliori e incarichi a termine per Rettori e Ricercatori

Stop ai finanziamenti a pioggia agli Atenei. Mai più eterni ricercatori e Rettori immortali. Al bando conflitti di interesse, baroni e parentopoli. Il sogno del ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, sta per realizzarsi. La controversa riforma dell'Università, racchiusa nel disegno di legge varato ieri dal Consiglio dei ministri, potrebbe finire presto sui banchi del Senato, dove avvierà
il suo iter parlamentare.
Cavallo di battaglia della rivoluzione universitaria, la meritocrazia a tutto tondo: dagli Atenei premiati con l'attribuzione dei fondi, ai docenti incoronati in base alle capacità. In soldoni, le università italiane gestite male incasseranno finanziamenti inferiori; quelle con una migliore qualità della ricerca e degli insegnamenti, verranno ricoperte di moneta sonante. La Gelmini, accompagna in conferenza stampa dal ministro del Tesoro, Giulio Tremonti, che ha negato di aver messo i bastoni tra le ruote alla riforma, ha fatto luce sui criteri di giudizio: «Saranno valutate
per le loro "politiche di reclutamento". Quanto ai bilanci, dovranno essere in regola.
Oggi - ha detto Gelmini - sono poco leggibili e trasparenti. Ci sarà un limite all’indebitamento per evitare un dissesto finanziario che porterà al commissariamento e, nei casi peggiori, alla chiusura dell’Ateneo». Il merito tornerà ad avere un peso reale anche nella carriera dei docenti: gli scatti stipendiali, ha chiarito il ministro, non saranno più «legati all’anzianità» ma alle qualità professionali. Il giudizio sui prof sarà affidato all’Anvur, la nuova agenzia di valutazione istituita dal governo.
E mentre un Rettore non potrà rimanere in carica per più di otto anni, per i ricercatori verranno applicati contratti a tempo determinato di sei anni (3+3), dopodiché si potrà essere confermati a tempo indeterminato come associati. Tra le novità, l'entrata in vigore di un codice etico anti-parentopoli: una serie di misure introdotte per evitare incompatibilità e conflitti di interesse legati alle parentele.
Entro sei mesi dall'approvazione della legge, gli atenei dovranno approvare gli statuti che recepiscano le nuove regole introdotte dalla riforma Gelmini