Il bello e il brutto del Sessantotto
Notizia pubblicata il 07 maggio 2009
Categoria notizia : Cultura
UNA RIFLESSIONE sul ’68 senza nostalgie, critica, una rilettura proposta da sinistra ma ben lontana dalle celebrazioni. La Fondazione Alfred Lewin in collaborazione con la rivista Una Città affronta un tema che ha sollevato molte polemiche l’anno scorso, nell’anniversario delle rivolte studentesche.
Non a caso si è atteso un altro momento, successivo alle rievocazioni. «Il 68 e la violenza» è il titolo di un doppio appuntamento che inizia con la presentazione del libro La rivolta conformista edito da Una Città.
Del volume che raccoglie gli scritti di Nicola Chiaromonte sul ’68 parleranno domani sera al Madamadoré (viale Spazzoli 54, ore 20,30), il saggista Filippo La Porta e Cesare Panizza, curatore del volume che già dal titolo prende le distanze e analizza i limiti e le derive del movimento che scosse l’Europa e gli Usa.
LA VIOLENZA fu la degenerazione di un movimento alla nascita solo antiautoritario o fu originaria? Perché gli studenti italiani ignorarono le proteste dei loro colleghi che vivevano nei Paesi dell’Europa orientale? Queste e altre domande saranno affrontate sabato (9,30-12,30 e 14,30-17), sempre nel circolo di viale Spazzoli, nel corso del convegno che vedrà gli interventi degli studiosi Pietro Adamo, Giampietro Berti, Anna Bravo, Francesco Ciafaloni, Marcello Flores , Enzo Golino, Filippo La Porta e Cesare Panizza.
Per informazioni: 0543-21422, www.unacitta.it.
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