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La Storia Del Teatro Galli di Rimini

Notizia pubblicata il 25 maggio 2008



Categoria notizia : Cultura


LA STORIA INFINITA DEL «GALLI». A giugno il piano teatro. Ravaioli spiega l'operazione che porterà  ai lavori. LA STRADA imboccata, assicura lui, é quella giusta. E se non ci saranno intoppi «a giugno definiremo con la Carim e la Fondazione il percorso che porta ai lavori per il restauro del Teatro Galli».

E giù applausi, urla, ma anche qualche tirata d'orecchi («era ora») per il sindaco Alberto Ravaioli. Che ieri, forse per la prima volta in tutti questi anni, ha potuto finalmente parlare del Galli alla presentazione della Sagra Musicale Malatestiana senza imbarazzo. Dettando i tempi e le strategie per ridare finalmente alla città  il teatro che merita.

RAVAIOLI l'ha fatto poco prima di cedere la parola a Roberto Ferrari, intervenuto al Museo della città  (scelto per ospitare la tradizionale 'vernice' della Sagra) in rappresentanza di Carim e Fondazione Carim: «Con la Fondazione abbiamo firmato l'impegno per la costruzione del nuovo Auditorium della musica, che sorgerà  davanti al nuovo Palacongressi.
E' un'opera per la quale il Comune farà  un grande sforzo, e ancora più grande sarà  lo sforzo della Carim». Ma ora arriva per palazzo Garampi lo sforzo più importante. In giugno, spiega Ravaioli, Comune e Fondazione fisseranno con un protocollo d'intesa il percorso che porterà  al restauro del Teatro Galli.

Percorso che si annuncia irto di ostacoli, non soltanto per una questione economica. I SOLDI che il Comune dovrà  spendere saranno, comunque, tantissimi. Rispetto alle previsioni iniziali ormai é certo che per rifare il Galli «com'era e dov'era» (seguendo il progetto Cervellati) servono oltre 30 milioni di euro. I vari ministeri competenti hanno già  dato il via libera al progetto presentato dal Comune per avere i finanziamenti da Roma. Resta da stabilire ancora la quota che pagheranno i privati, a partire proprio dalla Fondazione: 5 o 6 milioni di euro come minimo, sempre che non ne servano di più. Intanto il conto alla rovescia é iniziato.
E Ravaioli e l'assessore alla Cultura Stefano Pivato (nella foto) si augurano che questa volta sia quella buona.D'ALTRA PARTE Rimini e i riminesi non possono più attendere. E la 'colpa' (si fa per dire) é anche proprio della Sagra Musicale Malatestiana, che Pivato definisce «uno dei 'circoli virtuosi' della cultura che siamo riusciti a innescare in questi ultimi anni. Come la domus del chirurgo, inaugurata a dicembre e da subito, un formidabile volano per tutta la città . Lo stesso é avvenuto per la Sagra. E' una manifestazione che ha raddoppiato gli spettatori, passando da 600 a sera di 5,6 anni fa alla media di oltre 1400, e che é cresciuta tantissimo».