Le offerte più convenienti
Prenota gratis
Nessuna commissione

Un lunghissimo lifting per la Fontana Masini. Terminerà nel maggio del 2010

Notizia pubblicata il 16 marzo 2009



Categoria notizia : Cultura


IN QUELLO SPLENDIDO gioiello che è divenuta — soprattutto al calar del buio, alla luce dei faretti — piazza del Popolo, c’è la gemma più bella nascosta alla vista da ormai parecchie settimane, perchè impolverata, graffiata, deturpata: la Fontana Masini.

Non la si vede più, nascosta da un grande capannone dentro il quale si affanneranno per oltre un anno (si pensa fino al maggio 2010) i restauratori che cercheranno, per quanto possibile, di riportare allo splendore di un tempo il monumento più significativo di Cesena. Anche se l’impresa — è bene premetterlo — non potrà essere compiuta fino in fondo: i colpi della natura e soprattutto la mano dell’uomo le hanno inferto ferite non tutte suturabili.
IL COMUNE all’inizio di quest’anno, comunque sia, ha dato il via al nuovo restauro tramite l’ufficio di Edilizia pubblica guidato dall’architetto Gualtiero Bernabini, con progettista l’architetto Giuseppe Leoni, che si sono avvalsi e si avvarranno della collaborazione di esperti quali chimici, storici, petrografi e, ovviamente, della Sovrintendenza. I lavori vengono eseguiti dalla ditta Sacaim di Venezia, con subappalto alla Lares, sempre veneziana, e sono iniziati con l’impianto del cantiere in piazza ma anche con baracche sistemate in cima alla scalinata del Nuti, in quanto il mercato ha le sue esigenze. La spesa prevista sarà di oltre mezzo milione di euro e comprenderà sia il restauro delle pietre sia quello dell’impianto che fa scorrere l’acqua.
«DOPO una ricognizione iniziale — spiega l’architetto Giuseppe Leoni — ne è seguita una più accurata sulle sostanze presenti sopra la pietra, sul calcare, sul tipo di sporco, sulle pellicole usate. Dovremo appunto rimuovere la sporcizia, ricostruire i gradini, intervenire su elementi spezzati; ad esempio, dove c’erano giunti in ferro che col tempo si sono gonfiati fino a esplodere, con danni alle parti circostanti».

Un lavoro minuzioso...
«Sì, anche perchè la fontana non è uguale ovunque e quindi bisogna servirsi di mezzi diversi, anche il laser per rimuovere lo sporco».

Ma nel corso dei secoli la fontana ha subito molti restauri?
«Le hanno messo mano più volte, ma bisogna purtroppo dire che il degrado degli ultimi anni è stato incomparabilmente più serio e veloce: per l’inquinamento e anche una manutenzione meno attenta».

Però negli anni ’80 c’era stato un lungo restauro. Cos’è che non ha funzionato?
«Innanzitutto tecnologie che allora sembravano il non plus ultra si sono alla fine rivelate inefficaci e il risultato è stato che la fontana ha quasi cambiato colore: da quello caldo della pietra d’Istria a un grigiastro dovuto a una sorta di cappotto col quale era stata coperta. E poi dobbiamo tenere conto dei vandalismi».

Già, i vandali...
«È stato fatto di tutto, vi sono state gettate bombolette, si sono staccate pietre, si sono rotti i gradini. Del resto piazza del Popolo è il centro di tutto, dai mercati alle feste. E questo in aggiunta a quanto accaduto nel corso dei decenni: i gradini si possono recuperare. ma alcune parti come tritoni, tazze, decorazioni sono andate perse per sempre».

E poi c’è il problema dell’acqua.
«Una volta sistemata l’impiantistica, spariranno le scorie, le alghe e quant’altro fa danno. E puntiamo a una manutenzione più accurata e attenta, tale da farci stare tranquilli per molti anni».

Vandali permettendo...
«Per quelli ci vorrebbe il bazooka».

foto by http://www.flickr.com/photos/ziowoody