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Sant' Agostino restauro quasi completo riaprirà a settembre

Notizia pubblicata il 30 giugno 2009



Categoria notizia : Fatti Curiosi


A POCO A POCO i ponteggi che circondavano anche il campanile di 50 metri sono scomparse e adesso la grande e bella chiesa di Sant’Agostino in piazza Aguselli, a due passi dal duomo, esternamente è quasi tornata al suo splendore originario, senza più neppure le erbacce che spuntavano qua e là sui tetti e ai suoi piedi.

E’ rimasto soltanto qualche macchinario a indicare che, in effetti, i lavori di restauro cominciati nel 2007 non sono ancora finiti; anzi, si è in ritardo di qualche mese per la conclusione, che si sperava avvenisse nel maggio-giugno di quest’anno. Qualche problema di troppo («questioni burocratiche», dicono in Curia) allungheranno i tempi, ma non di troppo, e si spera che a settembre tutto sarà pronto per la riapertura. Gli interventi ancora da concludere riguardano in particolare l’abside, la pavimentazione e l’illuminazione; inoltre dovranno essere ricollocate al loro posto le opere d’arte (tele e un antico crocifisso ligneo) che durante i lavori sono state rimosse. Insomma, ci vorrà ancora un po’ di pazienza e poi Cesena potrà tornare a fruire di uno dei suoi gioielli, che nelle sue linee attuali risale al ’700 con l’intervento non secondario di Luigi Vanvitelli, architetto pontificio a cui si deve anche la celeberrima reggia di Caserta.
SANT’AGOSTINO è formalmente ancora parrocchia, ma perderà questo status e sarà inglobata in quella del Duomo e non tornerà ad ospitare riti religiosi con regolarità, anche se - ricordano sempre in Curia - la chiesa non è mai stata sconsacrata, neppure durante i lavori attuali che hanno visto ponteggi ovunque. Rimarrà dunque disponibile per eventuali funzioni, ma il suo principale utilizzo sarà come ‘contenitore’ per le necessità culturali della diocesi. In altre parole, i vecchi banchi faranno posto alle sedie e nella chiesa si potranno accomodare 6-700 persone per partecipare a convegni di carattere religioso, assistere a sacre rappresentazioni e a concerti (tra l’altro in Sant’Agostino si trova un pregevole organo).

Verrà così colmata una necessità divenuta sempre più impellente, in quanto il salone di Palazzo Ghini non ha dimensioni adatte per grandi manifestazioni e al momento occorre rivolgersi a strutture extra-diocesane. Resta tuttavia un punto interrogativo: cosa ne sarà della chiesa tutti i giorni, visto che in passato era normalmente visitabile? Ancora da decidere, anche se non si esclude di renderla fruibile, con i suoi tesori, in determinati orari. Sarebbe un peccato, dopo tanto lavoro, vederne le porte quasi sempre sbarrate.

LA CHIESA di Sant’Agostino era stata chiusa nel 2003 dopo che una scossa di terremoto aveva allargato in maniera preoccupante le crepe già esistenti nella cupola. Fu l’occasione per attuare un progetto di totale consolidamento e restauro esistente dal 1998. I lavori iniziarono nel 2003, diretti dall’architetto riminese Pier Vittorio Morri con l’ingegnere cesenate Marco Ceredi, il tutto in accordo con la Sovrintendenza di Ravenna (responsabile unico dei procedimenti l’architetto Emilio Roberto Agostinelli); impresa al lavoro la Torelli-Dottori di Cupra Montana (Ancona). La spesa complessiva per i lavori dovrebbe aggirarsi sui due milioni e mezzo di euro.

foto by http://www.flickr.com/photos/courgettelawn/