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Restauro Chiesa San Girolamo Certosa Bologna

Notizia pubblicata il 31 gennaio 2009



Categoria notizia : Cultura


Il 2 febbraio 2009 inizieranno i lavori di restauro della cappella di San Giuseppe, della cappella dell'Annunziata e della cappella delle Reliquie della chiesa di San Girolamo alla Certosa.
Gli imminenti lavori si inseriscono nel piano di recupero della chiesa, affidata alle cure dei religiosi missionari Passionisti, testimone dell'antica ricchezza del complesso cimiteriale e più in generale nel progetto di valorizzazione della Certosa, promosso dal Comune di Bologna.

SAN GIROLAMO ALLA CERTOSA
AL VIA IL RESTAURO DELLE TRE CAPPELLE LATERALI
GRAZIE AL CONTRIBUTO DELLA FONDAZIONE DEL MONTE

Il nuovo progetto di restauro in San Girolamo, che prevede il restauro dei pavimenti delle tre cappelle, il restauro totale della cappella di San Giuseppe nelle sue parti fisse e mobili e il restauro di quasi tutte le opere mobili della cappella delle Reliquie, è finanziato con 200 mila euro dalla Fondazione del Monte, che da molti anni si è rivelata sensibile alla rivalutazione dell'area dell'ex-convento certosino attraverso l'impegno nel recupero di varie opere, l'ultima delle quali il bel dossale ligneo composto da quattro tavole dell'artista Amico Aspertini, anch'esso situato nella chiesa.
Il progetto architettonico e la direzione dei lavori è stata affidata all’Ing. David Rango (Sitec) e all’arch. Tommaso Zanini; nel restauro lavoreranno il Laboratorio di Ottorino Nonfarmale, il Laboratorio Degli Angeli e la ditta .Bonini Pavimenti.
Il termine dei lavori è previsto il 31 luglio 2009.

CHIESA DI S. GIROLAMO DELLA CERTOSA
restauro delle cappelle laterali
esempi di alcune opere oggetto dell'intervento
I cimiteri monumentali italiani rappresentarono, fin dalla loro fondazione, una significativa
testimonianza artistica e storica delle città. Il sepolcreto bolognese fu istituito riutilizzando le
strutture del preesistente monastero di San Girolamo di Casara, la cui fondazione risale al
1334. Dal 1797, anno della sua soppressione, il complesso monastico ha subito numerose
trasformazioni, demolizioni e aggiunte tali da rendere solo in parte visibile l’impianto
originario.
Fulcro fisico e ideologico è da sempre la chiesa di San Girolamo, intorno a cui ruotava la vita
dei frati, sia negli spazi dedicati alle attività comuni, sia nelle celle monacali. La fase edilizia
più intensa è frutto dei privilegi accordati alla Certosa da Papa Niccolò V in riconoscenza di
Nicolò Albergati, priore del monastero e figura di spicco della diplomazia internazionale
dell’epoca, che fu suo maestro e sostenitore alla salita del soglio pontificio, avvenuta nel
1447. Due secoli dopo la fondazione, il complesso, che inizialmente aveva una struttura
piuttosto semplice, risultava ampliato da nuovi interventi che lo rendevano uno dei più
importanti dell’ordine. Dell’imponente patrimonio artistico racchiuso nel complesso, tale da
farne meta irrinunciabile per chi visitava la città, poco è sopravissuto e solo la chiesa rimane
testimone dell’antica ricchezza, pur con la demolizione delle cappelle laterali di sinistra e le
spoliazioni napoleoniche.
Dopo il 1801 gestione e custodia della Chiesa sono state affidate alla Curia Arcivescovile di
Bologna che vi ha impegnato il suo clero diocesano: dal 1958 in collaborazione per dieci anni
con i religiosi missionari Passionisti. Dal 1968 ad oggi i padri Passionisti vi lavorano da soli.
Nella Chiesa sono da segnalare il trittico della Passione di Cristo, opera di Bartolomeo Cesi
(1556-1629) e il coro ligneo intarsiato ripristinato nel 1538 dopo l’incendio provocato dai
Lanzichenecchi di Carlo V, nonché le tele del ciclo cristologico commissionate nel corso del
XVII secolo ai più importanti pittori bolognesi
dell’epoca. Altre opere di Antonio e Bartolomeo Vivarini, Ludovico e Agostino Carracci, oltre
che del Guercino, furono trasferite in epoca napoleonica alla Pinacoteca nazionale di Bologna

http://certosa.cineca.it/chiostro/luoghi.php?ID=1372