Quando il restauro si fa ad arte. Asinelli e Garisenda: tanti eventi per accompagnare il progredire dei lavori
Notizia pubblicata il 24 marzo 2009
Categoria notizia : Fatti Curiosi
RISCOPRIRE la città in verticale. E naturalmente col naso all’insù, osservazione che sempre meno adottiamo, presi come siamo a guardare per terra. Per la Fondazione del Monte, che sta sostenendo i lavori di restauro delle Torri Asinelli e Garisenda, questa riscoperta verso l’alto è diventata una vera e propria missione.
Una bella strategia di marketing che esalterà gli sforzi economici attorno ai due simboli di Bologna, attraverso una serie di eventi lungo tutto l’anno, intitolata La selva turrita, giocata sui fronti dell’arte contemporanea e curata dall’associazione Articolture, gruppo “sotto i 30” che da tempo collabora con la Fondazione. Perché il restauro sia sempre all’attenzione dei cittadini ecco una pioggia di celebrazioni a partire dal 31 marzo con Torri di Luce, che, al calare delle tenebre proporrà spettacoli (Lucio Dalla sarà a Palazzo Re Enzo con Piera Degli Esposti) e letture itineranti per il centro.
DA GIUGNO a settembre, invece, alcune torri della città (in centro ce ne sono una ventina, protagoniste del nostro skyline, che verranno così riportate all’attenzione), ovvero la Uguzzoni, la Alberici e la Galluzzi, saranno “rilette” da tre artisti che proporranno installazioni già approvate anche dalla Soprintendenza e che intrecceranno le iniziative della Fondazione con un’altra realtà molto vitale della città, lo spazio e residenza per artisti Nosadella.due. A occuparsi del remix creativo di parte della selva turrita sono gli italiani Andrea Nacciarritti e Beatrice Catanzaro e l’egiziano Moataz Nasr che soggiorneranno per un mese al Nosadella.due per vivere in modo simbiotico il contesto storico e sociale ed essere pronti a giugno coi frutti del lavoro che resterà visibile per tutta l’estate. A settembre scatterà l’operazione La torre riflette: l’Asinelli sarà superficie ideale per raccontare col videodesign 900 anni di storia segnata dalla sua ombra, attraverso immagini d’archivio montate e interagenti con elaborazioni tridimensionali che mostreranno anche un crollo di finzione e di sicuro effetto.
ULTERIORE tassello celebrativo sarà la performance di pittura estrema eseguita da un pittore (ancora non è dato conoscere il nome) e da quattro assistenti che hanno adattato le tecniche alpinistiche per realizzare grandi tele. L’opera viene realizzata sotto gli occhi del pubblico senza che il pittore possa effettuare ripensamenti o correggere eventuali errori. A raccontare le Torri di Bologna ci pensa però, già da ieri, il contributo multimediale L’Almanacco delle Torri, una piccola enciclopedia di curiosità sulla Selva Turrita che viene trasmessa a chiunque abbia il cellulare con la modalità Bluetooth attiva e accetti la richiesta di invio messaggio. Il software riconosce il modello di telefono e l’audioguida, recitata nel caratteristico italiano “bolognesizzato” di Gigi Lepri, ora tradotto in inglese per i turisti, arriva direttamente online. «Gli eventi — spiega il professor Angelo Varni con un po’ di ironia — sono una finestra e un’occasione per far percepire Bologna nella sua attività culturale e speriamo di oltrepassare con la comunicazione Casalecchio e San Lazzaro».
foto by http://www.flickr.com/photos/bamshad