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Casinò, si riapre la partita Stolfi: «Il nuovo non deve spaventarci». Ma gli altri 'soci' di governo?

Notizia pubblicata il 24 aprile 2008



Categoria notizia : Turismo


 «BISOGNA aprirsi al nuovo e abbandanonare le paure le diffidenze verso tutto ciò che viene dall'esterno». Parole di Fiorenzo Stolfi a proposito della 'cura' prescritta da McKinsey alla vecchia repubblica, sottoforma di due casinò di lusso.

«Noi possiamo rilanciare questo settore solo se ci apriamo all'esterno guardando anche quanto hanno fatto altri nelle nostre stesse condizioni», continua Fiorenzo Stolfi. Il problema é mettere d'accordo tutti i soci della coallizione di governo. Da una parte, Sinistra Unita non condivide la ricetta McKinsey di una « San Marino come Montercarlo», dall'altra Alleanza Popolare spinge il freno sulla riforma della concessione delle residenze e di certo, non sorride all'idea di un Casinò sammarinese. Nella ricetta McKinsey però il casinò é solo un ingrediente, dove il gioco si mescola all'intrattenimento, un pò sul modello francese.

«IN UN PROGETTO che riguarda il rilancio del settore turismo e commercio loro ci mettono tutti gli elementi di attrattiva che ci possono essere - spiega Stolfi - i settori su cui bisogna intervenire sono diversi anche se si parla sempre di casa da gioco. Dobbiamo eliminare i tanti laccioli che ci frenano - insiste il ministro -. Per esempio l'impossibilità  per una grande firma di venire a San Marino per intestarsi una licenza perché bisogna essere residenti. Sono queste le situazioni anacronistiche che frenano lo sviluppo del nostro Paese». L'auspicio é che «si inizia a lavorare come sistema. Se incominciamo a farci la guerra da una contrada all'altra non andiamo da nessuna parte».

LA TELENOVELA sui giochi é tornata ieri in Consiglio. Romeo Morri (Popolari), con un ordine del giorno sollecita una presa di posizione definiva del Paese. «E' una storia senza fine», lamenta il consigliere in aula, ricordando le recenti prese di posizione dei segretari di Stato e la loro difesa del progetto McKinsey che suggerisce la realizzazione di due casinò a San Marino.

Così, Morri rispolvera un vecchio o.d.g., approvato nel febbraio 2006, con cui «si imponeva il recupero del diritto di esercizio ad una casa da gioco riaprendo la trattativa internazionale con l'Italia». Alla luce della decisione di allora, il nuovo odg dei Popolari «invita le forze politiche a rendere esecutiva la scelta del febbraio 2006 e a prendere una decisione definitiva sull'argomento, con apposito dispositivo di legge, coinvolgendo i cittadini nella scelta finale». Per Morri quindi, prima di ogni decisione, «é necessario riacquisire il diritto di avere una casa da gioco a San Marino, prevedere un sistema opportuno di controlli e definire una volta per tutte cosa sia gioco d'azzardo, per dire basta al casinò strisciante».

(foto di http://www.flickr.com/photos/talexanderphotos)
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