Salvataggi con la maglia: tutti contro Imola
Notizia pubblicata il 11 aprile 2008
Categoria notizia : Fatti Curiosi
SUMMIT infuocato ieri in Comune sull' ordinanza balneare che ai salvataggi senza canottiera quest'anno potrebbe fruttare il licenziamento. I sindacalisti chiedono che i bay watch, quando prestano servizio in mare sul moscone, possano restare senza maglia.
«E' anche questione di sicurezza», tuona Mauro Rossi della Cgil-Filcam che punta sulla conferma dell'ordinanza, firmata l'anno scorso dal sindaco Daniele Imola. Contrari i all'ordinanza del primo cittadino i rappresentanti delle forze dell'ordine, presenti al summit, a partire dalle divise bianche della Capitaneria di porto, l'assessore al Demanio Loretta Villa, Enzo Manzi e Renato Santi, rispettivamente a capo della Cooperativa Bagnini e Cooperativa Bagnini Adriatica. Il sindacato, che si batte anche per l'installazione di torrette a norma e per il servizio dei bay watch da fornire al cento per cento sia nella prima settimana di maggio che nell'ultima di settembre, presenterà una sua istanza scritta.
Tengono duro le cooperative dei bagnini che al momento in cui ingaggeranno i salvataggi, hanno intenzione di fargli firmare una dichiarazione con la quale s'impegneranno a non togliere mai l'indumento durante il servizio «pena il licenziamento», avverte Santi.
D'altra parte sembra che dal comando generale della Capitaneria di Roma, in caso violazione della norma, la multa vada indirizzata non più ai salvataggi, ma ai concessionari dei bagni.
«Quello della maglietta non é un capriccio. Quando sono in acqua i salvataggi devono essere liberi da ogni ingombro - insiste Rossi - se un bagnante in acqua, anzichè afferrare il braccio, si attacca alla canottiera, é cosa grave».
«Non é vero che la canottiera costituisce pericolo in mare - controbatte Santi -. I più grandi pescatori di perle che sono filippini, stanno in maglietta e con le maniche lunghe. Oltretutto il datore di lavoro é responsabile anche dell'immagine, per cui deve avere facoltà di decidere su questo. Non può scegliere il sindaco che forse ha subito un po' la pressione dei sindacati. Spero vivamente che non rifaccia l'ordinanza dell'anno scorso, senza neppure telefonarci».
Altro capitolo il periodo di lavoro. «Dal primo all'ultimo giorno - riprende Rossi - i bagnini di salvataggio devono prestare servizio al cento per cento». Nel mirino la prima settimana di maggio e l'ultima di settembre, quando il personale viene dimezzato e comunque entrano in forze i bagnini titolari delle singole zone. Che come aveva già sottolineato l'anno scorso anche Manzi, non sono così necessari in massa, perchè in spiaggia i bagnanti si contano sul palmo di una mano.
E poi c'é la questione economica che non é di poco conto. Per finire le torrette. Secondo i sindacati «non sono ben visibili
. «Dovrebbero essere più alte, di legno e non di ferro, e senza l'ombrellone che si confonde con tutti gli altri».
(foto di http://www.flickr.com/photos/noek)