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Il mercato dell’oro nero pronto a ripartire

Notizia pubblicata il 26 marzo 2009



Categoria notizia : Eventi


NUMERI da record per l’edizione di Omc che si è aperta ieri al pala De Andrè. Una nuova area espositiva per contenere oltre 370 stand, con un aumento del 28% rispetto alla precedente edizione, migliaia di visitatori, ministri del petrolio provenienti da otto paesi

Tutti numeri che per gli imprenditori ravennati che operano nel settore offshore non hanno solo un puro valore statistico, ma significano buone prospettive per il futuro.

«Fin quando il prezzo del petrolio non tornerà sui 60/65 dollari al barile — spiega l’ing. Gianfranco Magnani, presidente della Rosetti Marino — gli investimenti andranno a rilento. Ma questo fermento di visitatori, di operatori interessati a conoscere tecnologie o tecniche di costruzione di piattaforme, è sintomatico di un mercato che è in evoluzione». Al taglio del nastro, accanto alle autorità ravennati, il ministro egiziano del petrolio Sameh Fahmi e quello algerino Ali Hached. Nell’aprire la conferenza, il presidente di Omc 2009, Antonio Angelucci, spiega che «nel Mediterraneo si affacciano Paesi produttori e consumatori. Per questo è necessario potenziare le infrastrutture energetiche per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti».

Il sindaco Fabrizio Matteucci sottolinea «l’importanza dell’area adriatica sotto il profilo energetico. Circa il 40% del metano viene estratto di fronte alle nostre coste». Sulla stessa linea anche il presidente della Camera di commercio di Ravenna, Gianfranco Bessi, che punta ad un «maggiore sviluppo della produzione ed estrazione di gas dai giacimenti dell’Alto Adriatico. Per sopperire al deficit energetico italiano ed europeo sarebbe importante sviluppare le infrastrutture energetiche e in particolare i rigassificatori che oggi sono assolutamente sicuri».

Per Guido Bortoni, responsabile del dipartimento energie del ministero dello Sviluppo economico, «l’Italia deve puntare ad essere una piattaforma di scambio per l’area del Mediterraneo, una sorta di hub dell’interconnessione delle reti che portano gas».

GLI IMPRENDITORI guardano con interesse verso nuovi mercati. «Siamo impegnati in Kazakhstan, Libia, West e Nord Africa — spiega Giuliano Resca della Cosmi — ma ci sono prospettive interessanti anche in Sud America. In Italia? Abbiamo la tecnologia per operare in tutta sicurezza, ma dobbiamo sempre fare i conti con i ‘no’ a prescindere». Così si spera in uno sblocco a livello governativo del progetto Alto Adriatico (come riferiamo nelle pagine nazionali), ma ci si confronta anche su temi di politica energetica. Da Ravenna poi l’Eni, attraverso il suo direttore strategie e sviluppo, Leonardo Maugeri, rilancia la proposta di un nuovo modello contrattuale tra i produttori per stabilizzare il prezzo del petrolio. Mentre nel tardo pomeriggio, nella sede di Confindustria Ravenna, ambasciatori e dirigenti dei ministeri degli Esteri sono stati impegnati nel Forum Italo-Norvegese per affrontare tematiche energetiche ed ambientali.

foto by http://www.flickr.com/photos/fedopesaro/